I servizi pubblici resistono ai colpi della crisi

Rifiuti urbani e aziende di acqua e gas in netto sviluppo, in fase di contrazione i trasporti locali a causa dei forti tagli delle risorse destinate al settore. E’ questo il quadro che emerge dai dati relativi al 2011 e dalle previsioni sul consuntivo 2012 contenuti nella prima indagine frutto della collaborazione fra Unioncamere Toscana e Confservizi CISPEL Toscana, attivata a partire dal 2012 per il monitoraggio del settore dei Servizi Pubblici Locali (SPL). L’indagine ha coinvolto imprese di medie e grandi dimensioni con almeno 50 addetti di servizi pubblici di medio-grandi dimensioni in Toscana. “In questo periodo così difficile per l’economia – commenta Vasco Galgani Presidente di Unioncamere Toscana – le principali imprese operanti nel settore dei servizi pubblici locali inviano confortanti segnali di complessiva tenuta quando non di vero e proprio sviluppo, come nell’ambito degli investimenti realizzati. Attraverso l’iniziativa di monitoraggio avviata con Cispel, Unioncamere Toscana vuole sottolineare come questo settore rappresenti uno snodo di grande importanza per la competitività dell’intero sistema produttivo regionale, sia per la non trascurabile consistenza economica ed occupazionale delle imprese che vi operano, sia per gli effetti di attivazione che esse sono in grado di generare a monte e a valle della filiera.”

In attesa che sia ultimata l’elaborazione del consuntivo dei dati relativi all’anno appena trascorso, il settore mostra con evidenza la sua capacità di investire e di mantenere relativamente stabile l’occupazione anche nel momento in cui la crisi economica colpisce le famiglie e dunque investe anche queste imprese e il loro equilibrio finanziario. “I dati confermano che il nostro è un settore anticiclico e che quindi dovrebbe essere messo in condizione di dare un contributo importante per la crescita – commenta Alfredo De Girolamo, presidente di ConfserviziCispel Toscana – soprattutto facilitandogli tutti gli strumenti utili per investire in impianti e infrastrutture”. Nello stesso tempo “l’indagine mette in evidenza chiaramente gli effetti degli ingenti tagli decisi dal governo per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. E’ una fotografia chiara delle necessità di cambiare marcia”.
I risultati dell’indagine forniscono un’immagine aggregata di un settore con comparti in positiva trasformazione, che mantengono nel 2011 un trend di investimenti elevato (+3,2%), una crescita del giro d’affari (+2,7%). La dinamica occupazionale, nel 2011, è risultata leggermente in flessione (-1,2%), con una tenue crescita per le imprese di gestione dei RSU (+1,0%) che è stata tuttavia più che compensata dalle perdite nel ramo idrico-gas (-1,0%), dovute alla fase di razionalizzazione richiesta alle aziende  e soprattutto nel TPL (-4,1%), settore in cui risulta pesare significativamente sulla contrazione la riduzione del numero di occupati con contratto a tempo determinato, a causa del forte ridimensionamento dei finanziamenti.

Le prime stime confermano i trend positivi segnalati dalle imprese anche per l’anno in corso, con una quota di imprese in crescita più elevata rispetto a quelle in diminuzione sia per fatturato che per investimenti, mentre il quadro occupazionale dovrebbe quanto meno essere rimasto stabile se non addirittura migliorato.
Il settore leader è quello dei Rifiuti urbani, che ha archiviato un 2011, con un trend in netta crescita: fatturato (+6,2%), investimenti (+18,7%) e addetti (+1%). Gli investimenti effettuati sono circa sei volte la media dell’intero aggregato dei servizi pubblici; il fatturato è quasi il doppio. Su questo settore pesa, tuttavia, il numero crescente di casi di ritardato pagamento da parte degli utenti. Lo stesso discorso vale anche per ompartoidrico e gas che mostra una forte espansione in termini di fatturato (+5,2%) e investimenti (+12,6%), con una riduzione contenuta della base occupazionale (-1%).

 

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