Gli Orlandi dubbiosi: fuga dei parlamentari reggiani da Renzi

2017 o della fuga da Renzi: i tre parlamentari reggiani Marchi, la Incerti e Gandolfi hanno già scelto Andrea Orlando alla guida del Pd. La Pignedoli attende alla finestra, la Iori resta fedelissima al Rottamatore-Rottamando…
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Renzi spernacchia Orlando

In casa Pd sono iniziati i posizionamenti in vista delle primarie del 30 aprile chiamate a scegliere il nuovo segretario del partito. A Reggio Emilia, tre parlamentari dem su cinque sono già schierati sulle posizioni di Andrea Orlando.

Si tratta di Maino Marchi, Antonella Incerti e Paolo Gandolfi. Vanna Iori, renziana della prima ora, voterà per l’ex premier, mentre la senatrice Leana Pignedoli preferisce non far sapere, per il momento, il suo orientamento. “Renzi non è bravo come segretario di partito – commenta Gandolfi -. Sosterrò Orlando, per me è la scelta naturale. Il partito va governato in modo ordinato per costruire una prospettiva solida e duratura”.

Uno dei “pezzi da novanta” del Pd reggiano, l’onorevole Maino Marchi – ex area Cuperlo poi dato in avvicinamento a Renzi – consegna a un post su Facebook il proprio endorsement per Orlando: “Andrea – scrive il parlamentare dem – ha dimostrato capacità di ascolto, di dialogo, di proposta in tutti i ruoli politici e di governo che ha svolto. Ha cercato di sviluppare azioni e iniziative per l’unità del partito, per evitare divisioni e scissioni che, la storia ce lo insegna, sono state dannose per la sinistra e per i destini delle persone che hanno bisogno di una sinistra forte per affermare i loro diritti”.

Un passaggio che dà voce a tante perplessità sulla scissione tra la base dem, la quale avrebbe voluto, o meglio preteso, dai vertici nazionali una gestione unitaria del partito, sull’esempio del modello reggiano. “Non si è riflettuto sufficientemente sulle ragioni delle sconfitte al referendum costituzionale e, prima, alle elezioni amministrative e regionali del 2015 e 2016 – scrive ancora Marchi -. Un congresso che sia solo una conta, magari tra modelli simili di leaderismo, che non investano sul ruolo del partito e su come deve organizzarsi e agire nel tempo attuale, non aiuterebbe né ad arginare la scissione, né alla capacità del Pd di presentare una nuova proposta al Paese”. Sosterrà Orlando anche la parlamentare Antonella Incerti: “I temi del lavoro e della questione sociale devono essere al centro del congresso – dichiara -. Per questo con Cesare Damiano abbiamo deciso di appoggiare Orlando. E’ un candidato dai modi pacati, che sa porsi in modo equilibrato. Nel Pd c’è un discorso di compattezza da riprendere”.

Su posizione diverse Vanna Iori che, da sempre vicina a Matteo Renzi, anche stavolta rinnoverà il suo sostegno all’ex premier. “Ha fatto un buon lavoro di governo”, dice. Quello che però sta più a cuore alla Iori è l’unità del partito. “Si faccia una competizione leale, basata sui programmi. Dopodiché, chiunque vincerà, sarà il mio segretario”. La deputata dem rivolge parole di apprezzamento per Orlando: “A lui mi lega un rapporto di stima personale e politica. A Fabbrico ha usato parole pacate. Da qui al congresso servono toni pacati e leali, non ulteriori fratture”. La Iori si dice poi dispiaciuta per la scissione che si è consumata nel Pd: “C’è rammarico ogni volta che qualcuno se ne va. C’è stata più una contrapposizione di carattere personale, che una visione politica diversa. L’auspicio è che i nostri percorsi, seppur diversi, vadano nella stessa direzione”.

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