Franchi, Commisso non mette soldi, Nardella invia le comunicazioni ufficiali alle ditte

Firenze – Stadio Franchi, botta e risposta fra il patron della Fiorentina Commisso e il sindaco Nardella. Fair play, in particolare da parte del sindaco, un po’ meno da parte del comandante viola, che continua a ribadire che per lui, lo stadio di Michelucci, “non è all’altezza di Firenze. Firenze è bellissima, ma lo stadio no”. Ma a parte le questioni estetiche, la cosa importante è: Rocco Commisso, quei 55 milioni mancanti dopo il niet inatteso della commissione europea, non li metterà. Nè ora, nè mai.

A dire il vero, ci sarebbe una via per farsi aiutare dal Presidente: realizzare un  impianto nuovo e alle sue condizioni. Un Commisso scatenato dunque, che ha incontrato la stampa stamattina insieme al DG Joe Barone e in fondo, nella sala stampa del vecchio Comunale intitolata a Manuela Righini, anche l’architetto Marco Casamonti, ovvero l’autore dell’unico progetto  che andava a genio a Commisso, stoppato nel 2019 dall’allora sovrintendente Pessina.

Il presidente viola Rocco Commisso

“Io non credo che il Franchi sia un monumento, mamma mia. Non è all’altezza della vostra Firenze, forse nemmeno della mia, Firenze è bellissima ma lo stadio no. Non ci aiuteranno mai a farci fare uno stadio in tempi e costi giusti, con totale controllo. In qualche modo la politica vuole controllare quello che succede in queste città, incluso il futuro della Fiorentina. Io devo accettare e rispettare certe cose però nessuno può dirmi che non posso commentare”.

Sul vecchio e caro progetto del 2019, “magari non sarebbe stato il più bello del mondo, ma a quest’ora sarebbe stato finito. Invece siamo qui a parlare di uno nuovo che se anche i lavori iniziassero oggi non sappiamo quando finirebbero. Noi però abbiamo bisogno di risposte da mesi: dove giocherà la Fiorentina? Nessuna risposta. Quanto costerà l’affitto? Nessuna risposta. Quanto perderemo a giocare lontano da Firenze? Chi farà parte del management dello stadio? Non sappiamo ancora. A queste condizioni lo stadio se lo fanno loro”.

Il DG Joe Barone è altrettanto severo, in particolare per quanto riguarda l’ipotesi, già ventilata, che la Fiorentina debba giocare fuori casa per due anni per consentire i lavori di riqualificazione dello stadio. “Ci sono tante domande alle quali non abbiamo ancora ricevuto risposte – ha detto – chi avrà il controllo della parte commerciale dello stadio? E soprattutto la durata. Vorrei aggiungere che qui abbiamo una proprietà molto seria, che ha fatto un investimento di oltre 450 milioni sulla Fiorentina. Abbiamo un popolo molto serio, abbiamo bisogno di idee e risposte, non possiamo essere ostaggio del mondo politico. La Fiorentina non è ostaggio della politica. La Fiorentina in questi due anni perde i diritti televisivi, la parte della biglietteria e la parte del food e beverage. Per noi in due anni sarà una perdita enorme. Non abbiamo dettagli ed entro un anno bisogna andare a giocare altrove e non si hanno dettagli. Casamonti, con tutta la sua squadra, ha lavorato per tanti mesi, più di un anno, su varie opzioni. Una era il restyling del Franchi, una sulla Mercafir, una su Campi, una sul Ridolfi e una sui campini. Non abbiamo solo preso in considerazione una possibilità. Sono 4 anni che siamo qua a lavorare. Non vogliamo ricominciare questo tam tam per trovare nuovamente dei terreni, il meccanismo politico per i permessi ecc.. In tutto questo abbiamo perso 4 anni. Il Ridolfi era una realtà, abbiamo fatto delle riunioni”.

Infine la conclusione di Commisso: “Se mi sento preso in giro? Voglio rimanere molto rispettoso di chi è stato eletto nella politica fiorentina, Non mi hanno preso in giro, è che sono molto abituati ad agire politicamente, serve un po’ di atteggiamento rivoluzionario. Il Franchi è un bene del Ministero e un monumento. In quattro anni però non ho mai visto la coda la mattina per visitarlo. Quindi questo è un investimento che deve fare il Governo col Comune. Il treno da parte nostra è già passato. Questa deve essere un’opera dove il Comune deve trovare degli strumenti per portare avanti questo progetto”.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella

Puntuale e rapida la risposta del sindaco, Dario Nardella: “Apprezzo le parole di fiducia e chiarezza di Commisso. Prendiamo atto che il patron della Fiorentina conferma che non intende investire neanche un euro sullo stadio Franchi qualunque sia l’ipotesi progettuale.  Tutti sappiamo che lo stadio Franchi è stato dichiarato monumento di interesse nazionale ed è per questo che è giusto che lo Stato si sia impegnato per finanziarne il recupero.

A questo punto l’unica strada confermata possibile per avere uno stadio di calcio all’altezza di Firenze e dei tifosi è l’investimento pubblico. Noi non vogliamo lasciare ai fiorentini e alla Fiorentina uno stadio inadeguato e degradato”.
Comune delusione,  che il sindaco condivide con Commisso, quella “per la burocrazia e per una politica naziale che alimenta la polemica e che non si prende responsabilità, soprattutto oggi, di fronte ad un progetto fatto e una gara appena partita. Firenze merita uno stadio di livello internazionale. Ieri abbiamo inviato le comunicazioni di conclusione della gara pubblica alle ditte che si sono presentate, per attuare il progetto uscito vincitore dal concorso internazionale, per il quale abbiamo già ricevuto 130 milioni di euro. Il governo si assuma la sua parte di responsabilità trovando una soluzione ai 55 milioni di euro che ci vorrebbero togliere, necessari a completare l’investimento”. Da sottolineare il fatto che con l’invio di ieri, delle comunicazioni formali alle ditte in gara per presentare offerta, mettendo in visione il progetto. Le ditte selezionate dovranno inviare l’offerta entro il 13 giugno, avendo il Comune concluso l’approvazione integrale del progetto definitivo previa verifica degli organismi competenti. Per l’aggiudicazione sarà premiata la qualità; il prezzo varrà solo il 10% dei punti.
L’assessore allo sport Cosimo Guccione

Sulla questione interviene l’assessore allo sport del Comune di Firenze, Cosimo Guccione: “Bene l’avvio della gara per la realizzazione del nuovo Stadio Franchi. Congratulazioni agli uffici del Comune per l’efficienza con cui hanno operato. Fermarsi con un finanziamento in essere vuol dire non rispettare le milestone e quindi perdere il finanziamento per il non rispetto delle condizionalità dei fondi assegnati. Non avremmo mai potuto permetterlo. Commisso ha usato parole chiare sull’idea di Renzi di demolire le curve, dobbiamo andare avanti con questo progetto”.

Immagine copertina: Nuovo Franchi in notturna, rendering
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