Dal massariano bar di Guerre Stellari alla tafazziana sindrome della destra

Se la sinistra alle prese con una assai probabile caleidoscopica composizione di giunta (che va da Guidetti a Casa Bettola passando per i grillini) non ride, la destra piange. Avrebbe anche avuto un degnissimo candidato, Giovanni Tarquini, ma in diversi stanno facendo di tutto per trombarlo

Sì lo sappiamo che è il solito refrain. Però è vero: l’avevamo scritto all’incirca un anno fa quando l’ex forzista ed ex renziano Claudio Guidetti, riemerso dall’oblio, aveva dato inequivocabili segni di improvviso iper-movimentismo trasversale assai. Facendo 2+2, per non sapere né leggere né scrivere, avevamo dato per certo un suo pre-accordo col Pd (qualche giorno dopo sarebbe scattata la foto rituale Guidetti/Massimo Gazza segretario provinciale Pd). Poi una pantomima di mesi su una sua presunta quanto inverosimile candidatura in solitaria in attesa della composizione di coalizione e nel conseguente gioco delle parti per alzare la posta in palio.

Il bar di Guerre Stellari

Indi, pochi giorni dopo l’ufficiosità dell’appoggio dei 5stelle allo stesso Pd, sull’onda corta del risicato ma clamoroso successo in Sardegna, Guidetti ha ufficializzato ciò che si sapeva da un anno ma che non scriveva nessuno (tranne 7per24): il candidato sindaco di Azione (nel frattempo Guidetti è diventato calendiano) è lo stesso del Pd, ovvero Marco Massari, toh guarda. Come farà poi Guidetti (il cui capo Calenda è solito chiamare i grillini “un gruppo di scappati di casa”) a trovare in giunta con costoro il fatidico punto di caduta, sono affari suoi ed anche di chi li voterà. Lui comunque “non ha preclusioni”. Tu chiamalo se vuoi, profumo di assessorato.

La sinistra riparte dal tosone

Con questi chiari di luna, in caso di vittoria del Pd e dei suoi alleati, tra assessori dossettian-irenisti terzomondisti a prescindere, grillini novax, verdi alla Greta Thunberg e casabettolini vari, Lanfranco de Franco (se riesce ad entrarci visto che o Massari comporrà una giunta di 12 individui come gli apostoli oppure il Pd dovrà dar sangue alla coalizione riducendo i suoi rappresentanti), sembrerà il più di destra. In pratica il bar di Guerre Stellari. Anche perché è molto probabile che una siffatta Invincibile Armata (o Armata Brancaleone) che va dal calendiano Guidetti a Sic! (col punto esclamativo) passando per i 5stelle, litigherebbe pressoché su tutto. E si troverebbe a governare tra una minaccia di crisi di giunta e l’altra.

Calenda presenta il libro sul Patto, Guidetti a Reggio ci aggiunge un “ne”

A proposito della destra, che abbiamo un po’ trascurato ma solo perché i suoi animatori paiono ancora in alto mare per non dire alla deriva, visto che strappare Reggio al centrosinistra è già di per sé piuttosto complicato (nessuno c’è mai riuscito in 79 anni), stanno facendo di tutto per rendere l’impresa pressoché impossibile.

Gaza prima e dopo il 7 ottobre

Avevano (e in parte hanno ancora) un candidato di tutto rispetto, l’avvocato Giovanni Tarquini, figlio di un grande magistrato, cattolico praticante con ottimi rapporti in Curia, moderato e liberale, uno che si trova molto più a suo agio in una qualsiasi capitale europea che a manifestare contro la Nato assieme ai centri sociali, orbene, alla luce di tutto ciò, l‘on.Gianluca Vinci ed Alessandro Aragona (Fratelli d’Italia), secondo i rumors, ci si sono messi di buzzo buono per bruciarlo. Molto probabilmente aspettano ordini da Roma, in particolare su come spartire i candidati di Lega, FdI, Forza Italia, tra le diverse città del nord chiamate al voto. Se la prendono comoda lorsignori, forse in attesa del voto in Abruzzo. Bisognerebbe ricordargli che sì, si vota sì il 9 giugno, ma del 2024, non del 2025, cioè tra tre mesi. Se continua l’andazzo, si troveranno a supplicare in ginocchio il primo Tafazzi rimasto sulla piazza.

D’Alema-Tafazzi: ma al tafazzismo non è immune manco il centrodestra

E sì che le occasioni per una campagna elettorale coi fiocchi, almeno in questa occasione non sarebbero mancate. Insicurezza in centro e in periferia, stato comatoso di viabilità e trasporto pubblico, indebitamento delle casse comunali, tariffe Tarsu e bollette Iren, cittadinanze onorarie ad Assange and company, figuraccia Silk-Faw, non si contano in sostanza i problemi che la giunta di centrosinistra ha faticato a gestire, peggiorandoli laddove possibile col più classico degli approcci ideologici. Siamo al paradosso che, mentre il centrodestra passa il tempo a litigare sul suo candidato, Marco Massari, scelto da Vecchi, Delrio e gli altri del Pattone (5-6 persone), è il primo a preoccuparsi di prendere le distanze dalla vecchia giunta. Ribadendo di voler “azzerare” deleghe ed assessori in carica.

Tarquini comunque ha gettato il cuore oltre l’ostacolo ed annunciato che si candiderà, anche se non si sa con e per chi. Ad oggi pubblicamente con la sola Alleanza civica, un po’ troppo pochino. Certo Tarquini farà la sua lista e probabilmente godrà dell’appoggio di Forza Italia ed almeno di una parte della Lega (gli tira la volata Roberto Salati) ma non si sa ancora se e quanto ufficialmente. Se quelli di Fratelli d’Italia, come quasi certo, presenteranno un loro candidato, si farà allora fatica ad etichettare Tarquini quale “candidato della destra”. D’altronde come candidato centrista ed indipendente è assai più credibile ad esempio di un Guidetti che fin dalle prime uscite, come sopra ricordato, si faceva aprire i convegni dal sindaco Vecchi, col segretario Gazza in prima fila, a fianco di esponenti del Pattone, a spellarsi le mani.

Psi-Italia Viva e +Europa invece che faranno? Dubbio non da poco come ha dimostrato la Sardegna. Per i grandi strateghi del Pd reggiano la soglia tra il trionfo (vittoria al primo turno) ed il flop (rischioso ballottaggio Massari/Tarquini), è sottile assai.

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