Con valutazione positiva termina la candidatura, presentata a marzo, del parco presso la Rete europea e mondiale dei geoparchi, che lavora sotto il controllo rigoroso dell’Unesco. Insieme alle Apuane, hanno superato l'esame sei territori europei (due spagnoli, uno francese, uno islandese, uno irlandese, uno transfrontaliero polacco-tedesco), due cinesi e uno giapponese.
"E' il frutto di un lungo lavoro iniziato almeno dieci anni fa – ha ricordato Giuseppe Nardini presidente dell'ente parco regionale – e questo riconoscimento non è solo un punto di arrivo, ma anche un punto di passaggio, poichè fortificheremo la nostra presenza nella Rete dei geoparchi, attraverso la politica del Parco. Si tratta di un adempimento obbligatorio – ha proseguito – per la permanenza nel circuito internazionale, poichè fra quattro anni saremo di nuovo oggetto di valutazione. Ma oggi sicuramente gioiamo insieme al territorio delle Apuane, per un avvenimento che, grazie all’intuizione di chi volle fortemente il Parco, colloca le Alpi Apuane e le loro incomparabili bellezze al centro del mondo”.
Nella delegazione del Parco delle Alpi Apuane in missione in Norvegia oltre al presidente Nardini, erano presenti il vicepresidente Alberto Putamorsi, l’assessore al ramo Franco Pucci, il consigliere Giuseppe Ottria, con ruolo anche di riferimento scientifico, il direttore del Parco Antonio Bartelletti con il suo staff di “Ricerca e conservazione”.
Il riconoscimento Unesco – ha commentato il direttorre Bartelletti – è una certificazione di qualità che ricompensa finalmente il Parco di anni di polemiche strumentali e pretestuose, tese talora a mettere in discussione addirittura la missione dell'ente. È anche – ha aggiunto – la migliore e definitiva risposta alla domanda dei provocatori locale di turno ‘Ma quando decolla il Parco’. E' già decollato da tempo e questo di Langesund è il biglietto internazionale di volo”.
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Foto: www.parcapuane.toscana.it