Firenze – Covid e numeri regionali dedicati per non lasciare solo e smarrito il cittadino. Ma chi ed entro quando, qualcuno risponde? Sollecitata dalle lamentele dei cittadini per le attese in molti casi esagerate, l’associazione Federconsumatori ha effettuato un monitoraggio. In sintesi, ecco cosa è emerso: su 20 Regioni, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori è riuscito a mettersi in contatto con un operatore solo in 4 casi. E fra questi, non c’è la Toscana.
“Soprattutto nell’area fiorentina – dice Luca D’Onofrio, Presidente Federconsumatori Toscana – molti cittadini si stanno rivolgendo a laboratori privati con costi inaccettabili che arrivano fino a 170,00 €. Chiediamo alla Regione Toscana, ma anche ai Prefetti di procedere alle necessarie verifiche per stroncare sul nascere speculazioni a danno dei cittadini. Invitiamo a segnalarci tali casistiche scrivendo una mail a fct.toscana@federconsumatoritoscana.it per poter procedere ad una richiesta di intervento all’AGCM”.
Insomma in generale, le numerazioni risultano per lo più irraggiungibili, come ha riscontrato la stessa associazione nella prova sul campo: si va da tempi di attesa senza fine, richieste di richiamare in altro momento, ripetutamente cade la linea telefonica, o una voce registrata cui è impossibile fare domande precise, se le informaizoni non rispondono a ciò che si vuole effettivamente sapere.
L’attesa, per i 4 casi in cui ha risposto l’operatore, è stata, fanno sapere da Federconsumatori, di circa 7 minuti. In altri 3 casi, si può solo inviare una mail e armarsi di pazienza aspettando una risposta che non arriva nè immediata, nè in breve tempo. “Le uniche regioni in cui è stato possibile entrare in contatto con un operatore – informano da Federconsumatori – sono state Emilia-Romagna, Lazio, Marche e Puglia. Nessuna risposta dalla Campania, dalla Lombardia, dalla Provincia autonoma di Trento, Sicilia e Valle d’Aosta. In Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Toscana e Umbria, invece, il traffico telefonico è talmente intenso che il centralino invita a richiamare in un altro momento. Prive di un numero dedicato a livello regionale, invece, sono: Liguria, Molise, Provincia autonoma di Bolzano”.
“Con l’aumentare dei contagi la situazione diventa di giorno in giorno più grave e crescono i disagi. I cittadini si sentono abbandonati a loro stessi, in molti casi perdono ore cercando di districarsi in un labirinto di numeri di telefono, tra attese, rimpalli e mancate risposte – spiega Michele Carrus, Presidente Federconsumatori – questo costringe molte persone a ricorrere ai laboratori privati, dando luogo ai forti fenomeni speculativi sui costi dei tamponi, specialmente quelli molecolari, il cui costo fino a poco tempo fa era di 60,00 Euro e che oggi arrivano a costare anche 168,00 Euro”.
Nelle ultime settimane i contagi da Coronavirus sono aumentati drasticamente e di conseguenza anche i contatti, stretti o meno stretti, con persone positive. Così forse è utile ricordare che, per quanto riguarda le regole della quarantena, dell’isolamento (anche alla luce del CTS di ieri) e del rientro nella vita sociale, è attivo 24 ore su 24 tutti i giorni, dall’inizio del 2020, il numero nazionale 1500 del Ministero della Salute, per informazioni di carattere generale, anche sul green pass.
“Le Regioni devono intervenire con misure straordinarie per superare questa fase critica. Apprezziamo gli sforzi fatti sul piano della vaccinazione, che deve proseguire senza sosta, ma è indispensabile incrementare le risorse e le strutture di assistenza, a partire dai centri dove si effettuano i tamponi (presi di assalto in queste settimane) e dall’implementazione della capacità di analisi dei laboratori – conclude Carrus – Non è accettabile una sanità, che ancora una volta, si conferma a macchia di leopardo e dove i diritti dei cittadini sono condizionati dalla fortuna o dalla sfortuna di vivere in un posto piuttosto che in un altro. Occorre che il Ministero vigili maggiormente sull’omogeneità nell’erogazione dei servizi”.