Sono 7 i personaggi, invece che 6, e l’autore l’hanno trovato. E’ Mostafa Mastur (Ahvaz Iran, 1964), scrittore iraniano tra i più interessanti nell’ attuale panorama culturale del paese.
Un padre Mohsen attanagliato dalla paura di perdere la figlia, una madre, Afsaneh, velata da un fitto crespo vedovile per il figlio Elias malato e morente, la figliastra (Susan) prostituta spavalda, quasi impudente, Shahram lo squallido adolescente viziato e la bambina Dorna. Aggiungetevi Daniel, uomo tormentato e tormentatore, ed ecco sette monadi angosciate che arrancano nella vita attraverso sofferenze e disillusioni. Nel condominio di Khavaran ci sono tutti, antieroi senza maschere, che il dolore della vita ha strappato loro, impossibilitati a comunicare persino con se stessi , avvolti in un pessimismo radicale. Unica possibilità di uscita: la pazzia o la morte. La solitudine disperata dei personaggi dà un’aria di alienazione al racconto, solo la poesia diviene pietas per l’uomo che soffre e salva lo scrittore da un pessimismo radicale. E’ Daniel, il fuori di testa che sembra aver capito il “il gioco della vita e non riesce più a ingannarsi; ma chi non riesce più a ingannarsi non può più prendere né gusto né piacere alla vita”(L.Pirandello).
Il romanzo, già forte nel titolo, è scritto con stile asciutto, preciso, quasi freddo. L’oggettività della descrizione deriva dalla volontà dell’autore di farsi fotografo per riprendere una realtà fuori da sé.
Il linguaggio scarno alterna una prosa lineare e realista a brevi ma intensi momenti poetici che leniscono a tratti un racconto fin troppo crudo. Un grattacielo di Teheran, megalopoli metafisica, il condominio Khavaran, esteticamente lucido e bello, ma impersonale: contenitore di un’umanità benestante e malandata. I personaggi non si incontrano mai, si sfiorano in ascensore senza conoscersi e senza desiderio di comunicare. L’incomunicabilità è fortemente presente anche nei nuclei parentali o amicali descritti. Un Daniel inascoltato lancia le sue premonizioni al vento icona e vittima di un’umanità sofferente che travalica culture e religioni, un microcosmo simbolico di una società che si dibatte alla ricerca di un appagamento che non arriverà mai…perché in fondo c’è solo la morte.
Link correlati:
• Luigi Pirandello (Agrigento, 1867 – Roma, 1936), biografia ed opere: http://www.italialibri.net/autori/pirandellol.html
• Raymond Carver (1938 U.S.A – 1988); biografia: http://www.zam.it/home.php?id_autore=169
• Mostafa Mastur (Ahvaz, Iran, 1964), biografia: http://www.ponte33.it/project/index.php/mostafa-mastur/
• Casa editrice Ponte 33: http://www.ponte33.it/project/index.php/chi-siamo-2/