Il leader Pd scalda una platea gia’ cotta dal caldo

Pierluigi Bersani a Festa Reggio risponde alle troppe domande di un’Italia in crisi

Valentina Barbieri

“Saremo in tutte le iniziative che chiedano una manovra di equità e crescita”. Sono le parole del segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani, giovedì sera a Festa Reggio. Ecco confermata la partecipazione del Partito Democratico allo sciopero contro la manovra indetto dalla Cgil il 6 Settembre.

Clima politico e metereologico torrido. Un trio composto dallo stesso Bersani, dal giornalista Maurizio Mannoni del Tg3 e dal segretario provinciale democratico Roberto Ferrari sul palco della sala dibattiti di Festa Reggio ha cercato di dare risposte alle troppe domande di un’Italia in crisi.

“ La manovra non è ancora chiara nei suoi dettagli. Il fatto chiaro è che pagano sempre i soliti: i ceti medi che pagano l’Irpef e i cittadini che devono accedere ai servizi. Timidamente iniziano a parlare di tracciabilità dei pagamenti e di tassazione delle rendite finanziarie. Sarebbe importante riuscire a fare la deducibilità delle spese per la manutenzione e la gestione della casa, l’imposta sui grandi patrimoni immobiliari e fare pagare l’una tantum sui grandi capitali scudati.” attacca Bersani in tema di manovra finanziaria.

Ma il vuoto di potere e di opposizione si sente. Incalza la nostalgia della buona politica. “La politica va resa sobria e credibile, ma senza una buona politica il paese non può andare avanti. Il dimagrimento dei costi è importante, a partire dalla diminuzione del numero dei parlamentari, ma occorre anche recuperare efficienza nelle istituzioni”.

Inevitabile la domanda(scomoda) su Penati alla quale Bersani risponde:  “Penati è un fulmine a ciel sereno. Ed ecco in cosa sta la nostra diversità: non è di tipo genetico, ma è il diverso atteggiamento rispetto al centro destra di fronte a questo tipo di vicende. Innanzitutto, il rispetto per la magistratura, che deve fare il proprio mestiere sino in fondo. Poi, il fatto che davanti alla legge tutti debbono essere trattati allo stesso modo, e non ci sono differenze di status tra il l’extracomunitario ed il deputato. Infine, pur nella presunzione di innocenza, chi è indagato deve fare un passo indietro, e Penati l’ha fatto”.

In merito al voto anticipato: “Io penso che non si arrivi al 2013, e non riesco ad immaginare un anno e mezzo ancora in queste condizioni. Sono convinto che il prossimo turno toccherà a noi”.

Insomma, solito botta e risposta, tra humour e amarezza. Dallo scranno dell’opposizione Bersani incita al cambiamento e si prende il tempo per raccontare “Mentre facevo il giro degli stand per salutare i volontari,  una signora di 85 anni, intenta a lavorare, vedendoci arrivare in 7  o in 8, ha detto, in dialetto reggiano, <<Qui c’è troppa gente che non fa niente>>”.

Leggi la lettera di Nicola Irimia, operaio metalmeccanico, al segretario nazionale Pd Pierluigi Bersani.

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