Mutuo Bei, Casa spa e Regione avanti col freno tirato

Firenze – Comincia a dare frutti la linea di credito (150 milioni per la Regione Toscana e altri 100 milioni per Casa spa) che ebbe il via libera dalla Bei e che fu annunciata dalla Regione e dalla stessa Bei in un incontro con la stampa del dicembre 2016. Di fatto si tratta di un finanziamento che vede il rimborso delle rate comunque sempre a carico della Regione. Anche il mutuo da 100 milioni previsto a capo di Casa spa infatti, come spiegò a suo tempo l’assessore alla casa Ceccarelli, vedrà gli oneri a carico della Regione, in modo da dare risposta alle esigenze abitative in modo sostenibile anche per il bilancio regionale. Un finanziamento, quello di 150 milioni, che, a tasso fisso e a condizioni particolarmente vantaggiose, può essere acceso fino al 2018, anche a tappe successive. I lavori infrastrutturali per cui i 150 milioni verranno utilizzati, saranno il Ponte sul Serchio e la nuova viabilità di Lastra a Signa, l’intervento sugli assi viari di Lucca e il raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca.

Ma se i mutui “infrastrutturali” per intenderci, vanno avanti senza intoppi, quello che vedrebbe beneficiario e intestatario Casa Spa sembra non voler saperne di arrivare a chiusura. Questa lentezza desta un po’ di meraviglia, dal momento che dalle parole degli operatori era sembrato di cogliere che la “chiusura” del mutuo per l’edilizia popolare sarebbe potuta avvenire entro pochi giorni di distanza dall’incontro con la stampa, mentre di fatto sarebbe ad ora l’unico “mutuo” (dei tre previsti) a vedersi ostacolato nella sua attuazione. Restando nel campo delle ipotesi, ci potrebbero essere alcune strade per tentare una spiegazione: da un lato, che le difficoltà tecniche stiano rallentando il percorso molto oltre rispetto a quanto previsto; dall’altro, che la lotta intestina al Pd abbia gettato un’ombra lunga anche sui rapporti fra enti pubblici, vale a dire i “renziani” di Casa spa, contro i “rossiani” dell’assessore Ceccarelli. Analisi grossolana, si dice, che non prende in considerazione l’ipotesi forse più ovvia, senz’altro la più gettonata: quella di un annuncio prematuro, fatto troppo alla leggera dalla giunta, ancor prima di capire quanto sarebbero pesate difficoltà tecniche da un lato e, perché no, volontà politiche dall’altro. Intanto, il tempo passa: e per chi attende casa, diventa sempre più lungo.o.

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