Hercules-Il guerriero, troppo scialbo per esser vero

HerculesLiberaci dal maleVisti in dvd dalla poltrona:

Sconsigli e consigli per la visione

 

Hercules-Il guerriero

Titolo originale: Hercules: The Thracian Wars.

Regista: Brett Ratner.

Top star: Dwayne “The Rock” Johnson, John Hurt.

USA 2014.

 

Piatto film del filone mitologico che ha come unica peculiarità quella di umanizzare completamente Ercole, mercenario che strappa ingaggi sfruttando la fama legata ai racconti “pompatissimi” delle 12 fatiche. Un antesignano della pubblicità inganno, insomma.

Ma le news sono già terminate, perché per il resto si tratta dell’ennesima variante de “Il gladiatore”, “300” e compagnia bella, con la differenza che questo “Hercules” al confronto sembra un telefilm tirato su in fretta e furia. Del resto il titolo originale (“Ercole, le guerre di Tracia”) è molto più umile di quello italiano (“Hercules-Il guerriero”), che fa pensare a chissà che cosa.

Bene, esaurita la parte pseudo informativa, andiamo dritti al punto: Dwayne “The Rock” Johnson. E’ lui che interpreta Ercole. O almeno ci prova. Premesso che fa piuttosto strano vederlo coi capelli lunghi, si può sapere cosa ha da sorridere e ammiccare continuamente? D’accordo, il tono è da film d’azione-commedia, non mancano i tentativi di strappare qualche risata, ma cos’è quell’espressione da “guarda come sono figo e come è buono il personaggio che interpreto”?

Curioso il caso di Dwayne Johnson: come wrestler (combatte col nome di “The Rock”) è più bravo al microfono, nelle faide verbali, dove sfrutta mimica e carisma, che non sul piano del lottato, nel ring, dove invece è piuttosto monocorde. Come attore in “Hercules” è invece meglio come wrestler, nel senso che si fa preferire nelle scene d’azione, dove almeno fatica ad ammiccare perché impegnato a squartare qualche nemico.

Poi però bisogna anche dare a Cesare quel che è di Cesare, e a The Rock quello che è di The Rock: lui è un Ercole rivedibile (gentile eufemismo), ma vogliamo parlare del cattivone Joseph Fiennes? No, semplicemente no. E’ meglio.

 

 

DA UNO SCONSIGLIO A UN CONSIGLIO PER LA VISIONE

 

Liberaci dal male

Titolo originale: Deliver us from evil.

Regista: Scott Derrickson.

Top star: Eric Bana.

USA 2014.

 

Santi Numi, finalmente un horror degno di tal nome, oltretutto – udite udite – senza telecamere a mano alla “Blair Witch Project” o “Paranormal Activity”. Pronti via e siamo già nel pieno della storia, il poliziotto Eric “Hulk” Bana indaga su una serie di omicidi che non solo si rivelano collegati, pur non sembrandolo, ma chiamano in causa pure un esorcista e il diavolo. E tra l’altro qui si parla di “male primordiale”, quello che colpisce senza ragione, così nemmeno c’è bisogno di perdere le notti per completare la sceneggiatura e spiegare questo e quello. Non si muore tantissimo, purtroppo, ma l’atmosfera torbida (buio e pioggia alla “Seven”), qualche scena truculenta e un buon ritmo aiutano a sorbirsi “Liberaci dal male” tutto d’un fiato. Occhio al regista, segnatevi il nome: Scott Derrickson. E’ lo stesso di “Sinister”. Mica male il ragazzo.

Unico appunto: in “Sinister” il protagonista, Ethan Hawke, recitava per tutto il film indossando il golfino di Nonna Abelarda, qui il protagonista, Eric Bana, recita per tutto il film con gli occhioni sgranati per essere sicuri che si capisca quanto sono incredibili le cose che succedono. Oh, Eric, è un horror, abbiamo capito…

 

 

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