Hashtag #altrocheamazon, rivoluzione pacifica dei librai indipendenti

Firenze – L’hashtag altrocheamazon è la rivoluzione pacifica dei librai indipendenti sui social perché Amazon, con i suoi algoritmi e i suoi droni, sta annullando la figura del libraio! In Toscana, la prima libreria che ha aderito è la “Rinascita” di Empoli guidata da Tamara Guazzini.

Come mai hai deciso di aderire all’iniziativa #altrocheamazon?
“Abbiamo aderito perché, mai come in questo momento, c’è bisogno di stare in gruppo, di far sapere che le librerie indipendenti sono unite, che esistiamo e abbiamo anche voglia di fare. E poi perché questa frase “Altro che Amazon!” l’avevamo già sentita anche dai nostri clienti: in poche parole ci siamo riconosciuti e abbiamo aderito con entusiasmo”.

Rispetto a questa “occupazione della rete”, come si stanno muovendo le librerie toscane? E in quante e quali hanno aderito?
Non ho un dato preciso su chi sta portando avanti questa iniziativa perché, francamente è un po’ difficile seguire tutti i social che ne parlano: sicuramente oltre a noi c’è “Luccalibri” e “Rinascita” di Sesto Fiorentino che hanno dichiarato la loro adesione. Quanto al movimento che si può creare intorno a questa occupazione di rete credo che, come librerie toscane, potremo e faremo sicuramente di più: il tutto è partito da pochi giorni”.

Quale il post o il tweet migliore fino ad ora?
“Quello di Loredana Lipperini “ #altrocheamazon non è una guerra ma una rivendicazione sì”.. perché è chiarissimo e ha fatto decollare il dibattito…”

Che cosa significa oggi fare il libraio?
“Io penso che sia ancora, anzi oggi più che mai, un lavoro bellissimo specialmente se non avessimo tutta la burocrazia che ci troviamo a dover affrontare ogni giorno e se, ancora, gli editori capissero che non è con la paura e con gli sconti assurdi che si affronta questo momento indubbiamente difficile. Fare il libraio oggi significa dover correre come matti per riuscire a trovare anche il tempo da dedicare alla parte più bella di questo mestiere: la relazione con il pubblico. Dare spazio a quella complicità che a volte si instaura con chi hai davanti: #altrocheamazon!”.

Com’è la situazione delle librerie in Toscana?
“Non ho un polso esatto della situazione ma mi sembra che non ci sia tutto questo allarmismo, anzi, mi sembra di vedere sempre di più bravi librai indipendenti che stanno tirando fuori gli artigli e che hanno la capacità di affrontare seriamente questa momento”.

Come si sta difendendo la libreria Rinascita di Empoli di fronte alla crisi?
“Confermiamo tutti i giorni il valore dell’assortimento e l’accoglienza al cliente oltre a continuare a fare cose come il nostro festival Viruslibro, presentazioni e incontri”.

Com’è il cliente toscano in libreria? E il lettore toscano?
“Credo che i lettori siano uguali da tutte le parti: giustamente esigenti, molto spesso preparati . Forse, facendo un po’ di “campanile”, i Toscani sono anche simpatici”.

Ormai il libro è diventato un contorno adatto a tutto: pizze, caffè, aperitivi, biciclette… non credi che per salvarlo bisognerebbe tornare al suo concetto originario? E se sì, in questo cammino, quale il ruolo del libraio?
“In libreria è giusto trovare libri che aiutano a fare dei buoni formaggi o che ci raccontino la storia di ottimi vini, ma noi vendiamo libri, i vini e i formaggi li venda, giustamente, qualcun altro”.

Quali sono i libri che vendono e quali invece quelli che ti piacerebbe vendere?
“Non faccio distinzione, ognuno ha il diritto di leggere quello che vuole poi io ho le mie preferenze e se mi chiedi un consiglio cerco di capire qual è il libro che fa per te fra quelli che amo di più…”

Come organizzi lo scaffale per differenziarti da Amazon?
“Noi siamo già diversi da Amazon perché non ti dirò mai che se hai letto x ti potrebbe interessare y e perché sui nostri scaffali trovi un sacco di editori minori che hanno lo stesso spazio dei grandi…a volte sono anche più in mostra”.

Un libraio indipendente di Bologna che mi da consigli di lettura sostiene che l’algoritmo di Amazon distruggerà librai e librerie. Tu che ne pensi?
“L’algoritmo umano” non teme confronti…”.

Al di là della crisi e di Amazon, non pensi che ciascuno di noi (editori, librai, distributori, lettori) abbia una sua responsabilità?
Certamente e ognuno dovrà assumersela, se vorrà sopravvivere”. 

 

 

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