Di infuocato in consiglio comunale c’era solo il termometro, reso ancora più bollente dalla presenza insolita di una 50ina di cittadini sugli spalti. Arrivati per sentir parlare per l’ennesima volta della possibilità (già bocciata) di ripubblicizzare l’acqua, ovvero creare una società di comuni in grado di avocare a sé la gestione idrica.
Una scelta che a Reggio, così come in altri comuni, non si vuole affrontare visti i numeri; un indebitamento iniziale ben oltre i 200 milioni di euro, l’accollamento di 300 dipendenti e l’incognita del mercato. Insomma un suicidio secondo molti analisti.
Ciononostante un ordine del giorno presentato dalle opposizioni, tranne il centrodestra, ha ancora una volta messo al centro del dibattito la possibilità del reperimento delle risorse necessarie attraverso la vendita da parte dei comuni delle azioni Iren.
Nella maggioranza sono emerse ha presentato posizioni sull’argomento molto variegate; per tutti ha però parlato il sindaco Luca Vecchi. Il quale, rispetto a quanto già già ampiamente espresse, ha fatto una concessione. La possibilità di prorogare il la discussione oltre quella scadenza di fine settembre che rappresenta il termine della convenzione con Iren (a questo probabilmente procrastinata).
Il pubblico, perlopiù vicino alle posizioni del Comitato Acqua Bene comune ha un po’ rumoreggiato; ma in una sala Tricolore in cui la temperatura era ben oltre i 30 gradi, per oggi può bastare.