![bini desnudo](http://www.7per24.it/wp-content/uploads/2016/02/bini-desnudo.jpg)
Ha tutta l’aria di essersi scoperchiato un pentolone dal contenuto imprevedibile ma sicuramente dalla cottura al punto giusto. Dopo il catasto, l’effetto Enrico Bini (dal nome del sindaco di Castelnovo Monti ertosi a paladino assoluto dell’antimafia in terra reggiana) si abbatte anche sugli appalti, affidati senza gara pubblica dalla provincia dal 2004 al 2015, riguardanti lo sgombero della neve in Appennino. Sempre appannaggio della ditta Gionni Zambonini di Casalino di Ligonchio (già finita oggetto di servizi denuncia da parte di Striscia la Notizia).
A risollevare il caso l’associazione ambientalista Amici della Terra con sede a Bagnolo; che ha preso spunto da un comunicato stampa della Provincia in cui si chiarisce gli appalti 115 e 117 della Zambonini Gionni sono stati revocati perché la ditta stessa, contrariamente a quanto dichiarato, non risulta in regola col versamento dei contributi previdenziali, come si evince dal Durc, il documento unico di regolarità contributiva.
Gli Amici della Terra chiedono di verificare quanti Durc la Provincia abbia acquisito in questi anni a proposito della Zambonini temendo che la stessa abbia sempre pagato senza mai verificare; tirano in ballo il dirigente Valerio Bussei che non sarebbe stato troppo collaborativo con gli stessi ambientalisti e ringraziano Bini per aver portato finalmente in provincia e in montagna il Codice dei contratti, la cui ultima versione risale al 2006.