Donna, Vita, Libertà, l’onda delle donne contro la repressione in Iran

Firenze – Continua la lotta della comunità iraniana fiorentina affinché non cada il silenzio sulla repressione che si sta perpetrando in Iran, scatenata dalle proteste che hanno infiammato il Paese a seguito della morte di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni mai più tornata viva dall’interrogatorio della polizia morale iraniana,  rea di aver indossato male il velo e dell’uccisione, pare con 6 propiettili di arma da fuoco, di un altro volto simbolo della protesta in larga parte femminile, la giovanissima Hadis Najafi. Le proteste che stano andando avanti da oltre 2 settimane, hanno già provocato morti e feriti. “Il governo iraniano non solo non ha dato delle spiegazioni valide sulla morte di Mahsa – si legge nella nota diffusa dalla comunità iraniana cittadina –  ma sta massacrando altre donne, uomini, ragazze e ragazzi per strada, definendo i manifestanti pericolosi per la sicurezza nazionale. Finora sono state ammazzate più di 80 persone, circa 3000 arrestate e tantissime ferite. Noi Iraniani all’estero ci facciamo portavoce delle loro proteste”.

Così, in moltissimi hanno risposto all’appello della comunità iraniana, in particolare donne, che ieri domenica 2 ottobre, hanno riempito la piazza di Sant’Ambrogio a Firenze, aderendo anche all’iniziativa, in corso nella giornata al Museo del Novecento, di tagliarsi una ciocca di capelli (antico modulo curdo di lutto) per protesta contro la repressione. Le ciocche raccolte sono state recapitate all’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran.

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