Tramvia, il fronte del “no” è tornato in campo

Circa quattrocento persone hanno partecipato all’evento del cinema Adriano organizzato dalla Lega Nord e dai comitati promotori del referendum e dell’associazione "Piazza della Vittoria" per dire no alla linea tre della tranvia. Una sala gremita ha ascoltato le parole del capogruppo della Lega Nord Toscana Mario Razzanelli. “Il diciassette febbraio 2007 è avvenuto il referendum consultivo e l’allora sindaco Domenici aveva messo in campo tutta l’arma del partito per cercare di ottenere un voto favorevole per la linea tre della tranvia -ha ricordato Razzanelli – senza risultato. Nonostante tutto l’odierna amministrazione sembra non curante di ciò che è stato il verdetto popolare. A parere mio la tratta Careggi -Santa Maria Novella in questione è un progetto demenziale, poiché molte arterie stradali come via dello Statuto e via Valfonda sarebbero prima danneggiate dai cantieri e poi sovrastate dai binari di Sirio, per non parlare del fatto che il traffico si congestionerebbe ulterioremnte collassando in via della Scala. Al quesito che ci poniamo sul perché, nonostante il parere referendario abbia confermato il voto sfavorevole, l’amministrazione comunale abbia deciso di costruire lo stesso la linea tre, trova risposta nel fatto che le pressioni economiche non permettono ripensamenti. In altro modo andrebbero persi anche i fondi per la costruzione della linea due. Noi abbiamo reso pubblico il fatto che la costruzione della tratta Careggi – Stazione non sia soltanto uno scempio ma anche uno spreco di soldi inutile in quanto, con la costruzione della linea due e la sua futura connessione con la linea cinque, il collegamento con l’area di Careggi sarebbe ultimato senza danneggiare l’intero quartiere cinque”.
Il consigliere comunale  Massimo Sabatini (lista Civica Giovanni Galli) ha ricordato che il potere d’intervento dei consiglieri è limitato senza l’appoggio dei cittadini: “ I consiglieri comunali possono ostacolare l'adozione di un provvedimento o promuovere un referendum, ma adesso non ci sono più i tempi per lanciare un’altra petizione popolare. Con il passaggio del piano strutturale che consente la costruzione delle tranvie, il nostro potere è sempre più limitato. Noi siamo contrari all’idea della tranvia in quanto è un sistema di mobilità ormai vecchio, che modifica in modo permanente il contesto urbano”.

Al dibattito ha partecipato anche il professore di Fisica Sperimentale Paolo Blasi che ha esposto la sua contrarietà sulla tranvia e ha riproposto come vera innovazione del trasporto pubblico la costruzione di una micro metropolitana: “Per non danneggiare incisivamente la città, continuo ad affermare che la strategia migliore sarebbe stata quella della costruzione di una piccola metropolitana. Le tranvie al mondo di oggi, ed esempio ne sono le grandi città europee, sono utili a collegare le periferie tra loro. La mobilità deve essere facilitata non ostacolata e le soluzioni tecniche devono essere basate sul vantaggio per i cittadini. Se noi prendiamo in esame la linea uno della tranvia, possiamo evidenziare come la strada ferrata in superficie abbia letteralmente disgiunto le cascine dal resto della città”.
Fortunato Tito Arecchi, professore di Fisica Superiore all’Università di Firenze ha presentato nel dettaglio la proposta della costruzione della micro metropolitana: “ La micro metropolitana sarebbe costituita da tre linee che avrebbero come snodo centrale la stazione di Santa Maria Novella e si snoderebbero rispettivamente per le direzioni di Prato, Campo di Marte e Careggi e con le linee della tranvia che sarebbero periferizzate. Il costo totale sarebbe di seicento milioni di euro contro i duecentosessantadue della linea uno della tranvia, presa singolarmente. Le dimensioni dei tunnel di 4,4 metri di circonferenza non andrebbero a danneggiare nessuna possibile falda acquifera. Questi dati sono necessari per dire che le alternative alla tranvia esistono ma non sono prese in considerazione dall’amministrazione comunale, che a questo progetto ancora non ha dato risposta”.
A ribadire l’importanza della presenza dei cittadini è il consigliere regionale Giovanni Donzelli: “Sarebbe folle non rivedere i progetti delle linee due e tre della tranvia, queste sono le parole che Matteo Renzi usò durante la campagna elettorale che lo videro poi vincitore per poi rimangiarsele nel corso del suo mandato. Il sindaco è consapevole del grosso danno che arrecherebbe il passaggio della strada ferrata da via dello Statuto, ma a causa delle pressioni economiche non è in grado di rivedere il percorso. Per questo motivo è necessario che l’opinione pubblica si mobiliti e che i cittadini insieme ai consiglieri comunali si mobilitino con organizzando una fiaccolata simbolica che occupi via dello Statuto. Questa manifestazione è diventata necessaria. Senza l’appoggio dei cittadini i consiglieri hanno il potere risicato di trovare dei cavilli burocratici per bloccare l’avanzare dei lavori”.

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