Firenze – Tornano gli insegnanti delle scuole dell’infanzia comunali sotto Palazzo Vecchio e tornano tutti insieme, dipendenti comunali e di cooperative. A seguito della prima assemblea tenutasi il 14 aprile sui temi della riduzione del servizio annunciato per l’anno 2023-24 e “la conseguente perdita di almeno 8 posti di lavoro”, oltre alle tante incertezze su ricollocamenti e trasferimenti e alla scelta e sulla nuova proposta di organizzazione dell’orario di lavoro, che aggiunge e aggrava prolematiche a quelle già presenti, l‘Rsu del Comune di Firenze indice un presidio di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici delle scuole dell’infanzia lunedì 8 marzo alle ore 16.00 sotto Palazzo Vecchio, lato via de’ Gondi.
“La nuova proposta di organizzazione dell’orario di lavoro – si legge nella nota diffusa dall’Rsu – aggrava le problematiche presenti per tutto il personale scolastico. Per gli insegnanti significa aumento del carico di lavoro non frontale, a fronte di molte problematiche già da tempo sollevate e mai affrontate (organizzazione e formazione insegnanti di sostegno; risorse educative per i bisogni speciali…). Per gli operatori esperti servizi educativi, l’intenzione dell’Amministrazione di disdettare l’accordo sulle 35 ore, accordo che, attraverso la riduzione dell’orario da 36 a 35 ore settimanali ha creato risparmi e disponibilità di ore per altre attività e consente ai lavoratori e alle lavoratrici di godere di una migliore gestione del proprio tempo-lavoro permettendo anche una più facile organizzazione familiare, soprattutto alle tante donne lavoratrici con figli presenti in questo profilo”.
Sotto il mirino dei lavoratori anche ” le diseguaglianze e le criticità che scaturiscono dalla scelta dell’Amministrazione di affidare parte del servizio in appalto a cooperative”, per cui “lavoratori e le lavoratrici dichiarano di non condividere le scelte fatte dal Comune ed esprimono la loro preoccupazione per la tenuta del servizio, affermando la necessità di sostenere apertamente l’idea di scuola dell’infanzia che vorrebbero, pronta a innovarsi e migliorarsi, realmente attenta alla valorizzazione del personale e al benessere di bambini e bambine, capace di raccogliere i bisogni delle famiglie e del territorio, tenace e coraggiosa nel prendere iniziative di intervento anche sociale e di concreta qualità educativa, partendo dalla reinternalizzazione del servizio, nel riconoscimento del lavoro prestato dal personale dipendente delle cooperative in appalto”.