Salva il mondo con un clic: interconnessi e un poco…fessi

imagesLa prima volta che ci è arrivata la mail, non ci abbiamo fatto troppo caso. O meglio: sì, ma non ci siamo per questo preoccupati. Adesso non ci viene in mente se il problema era la lapidazione di una giovane algerina, o lo scioglimento del pack, o l’abrogazione di una legge che vieta le droghe leggere. Quello che ricordiamo è che abbiamo pensato: ma sì, ma che ci costa, clicchiamo. Dopo un po’ ci è arrivato un messaggio in cui ci ringraziavano col cuore in mano, grazie, grazie, oh, grazie! E qualche tempo dopo la magnifica notizia: complimenti! Grazie alla tua firma abbiamo potuto salvare la Foca Monaca del Paraguay!

Adesso; noi di questa Foca Monaca non ci ricordavamo. Poi, per abitudine non ci impicciamo nelle beghe sudamericane. Però, insomma, per un click aver salvato un ordine religioso, sia pure di pinnipedi, fa piacere a tutti. Per un po’, anzi, ci siamo sentiti parte di qualcosa. Non come quando il salumiere il cui figlio veniva con noi a scuola alle elementari fa finta di non averci mai visto prima, non come il nostro dirimpettaio di pianerottolo alza il volume della televisione quando bussiamo alla sua porta alla disperata ricerca di un uovo, l’impasto che ormai miseramente si va sgonfiando. E’ stato bello e ha diffuso un senso di caldo e morbido nel nostro cuore. Per cui, quando ci è arrivata un accorato appello per la sottoscrizione che avrebbe potuto salvare i cavalli dalla macellazione, d’istinto abbiamo cliccato, solo in seguito ci siamo resi conto che a noi piace la tartare di cavallo. Vabbé, pazienza.

Poveri cavallini, hanno diritto di vivere anche loro. Se non fosse che dopo un mese, eccola lì: i figli dei macellai di carne equina stanno morendo di fame, firmate per far finire questa tragedia! Beh, sì, firmiamo; ma se non firmavamo quella di prima…eh? No? E dopo quella per i figli dei macellai è stata la volta di quella dei figli di venditori di Soia Burger, che schiacciati dal mercato della carne equina sono rimasti senza cena, quindi quella dei milioni di licenziati da Burghy, soppiantati da potentissime catene di venditori di cibo macrobiotico, una infinita catena nella quale è infine stato chiaro che, se volevamo dormire la notte, sarebbe diventato un lavoro di firme a tempo pieno.

Perché siamo talmente interconnessi che ogni volta che tiri su qualcuno dalla melma causi la disperazione di un intero ecosistema che contava molto sul suo soffocamento, e quindi se non vuoi sentirti responsabile della distruzione del pianeta, ti tocca firmare. Ancora, e ancora e ancora. Questa settimana abbiamo, nell’ordine: impedito le piogge acide, salvato Marchionne dal licenziamento, bloccato lo sterminio delle api mellifere e l’estinzione della locusta migratrice, salvati migliaia di bambini soldato da un’infanzia atroce e recuperato un raro genoma, debellata una malattia genetica, aperte e richiuse 5 volte in rapida successione le Case Chiuse e, infine, istituito un Fondo per la tutela in adeguati Hospice di tutte le maionesi impazzite in questi anni. Non sembra, ma salvare il mondo con un click può diventare stressante.

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