Rapporto del WWF, biodiversità sempre più a rischio

Uccelli, pesci,  mammiferi, anfibi e rettili in media diminuiti del 69% dal 1970

I gridi d’allarme sui cambiamenti che mettono in forse il futuro del nostro pianeta si susseguono a ritmo incalzante senza però  che i dannosi effetti incrociati dell’evoluzione naturale con la mano dell’uomo ci abbiano ancora sufficientemente spinto verso la via di una vigorosa virtù ecologica. Aria e acqua inquinate, biodiversità in forte calo, riscaldamento della terra per non citare che alcune delle sfide che l’umanità deve raccogliere al più presto, anche nel rispetto delle generazioni future che, stando così le cose, saranno costrette a vivere in un mondo sempre meno accogliente.

L’ultimo preoccupante rapporto sull’ambiente terra riguarda la biodiversità messa da tempo a dura prova, ci proviene dal WWF a conferma della finora inarrestabile erosione della biodiversità. Al centro del suo ultimo rapporto, le popolazioni di uccelli, pesci,  mammiferi, anfibi e rettili in media sono  diminuite del 69%, tra il 1970 e il 2018, secondo il suo indice IPV (indice pianeta vivente elaborato dalla società zoologica di Londra  che calcola la tendenza media di evoluzione di oltre trentamila popolazioni appartenenti a 5.230 specie) che ogni due anni misura lo stato della biodiversità.  Nel 2020 il calo registrato dall’IPV era del 68%, un punto considerato dal direttore del programma Arnaud Gauffier, « colossale » . «  Abbiamo perso 10 punti in dieci anni … sulle popolazioni più deboli può essere drammatico e, avverte,  portare all’estinzione ».

La percentuale varia  grandemente secondo gli habitat e le zone geografiche : si va dal 18%  dell’Europa e Asia centrale, al 20 dell’America del Nord, al 55% nel resto dell’Asia e del Pacifico e al 66% in Africa. Come rileva il documento,  nei paesi occidentali il danno é minore sia per l’effetto di alcune misure ma forse soprattutto dal fatto che i dati di riferimento risalgono al 1970, cioè quando la distruzione dell’ecodiversità era iniziata ben prima.

Tra gli ambienti più colpiti vi é quello dell’acqua dolce, dove il calo medio é dell’83%. Tra le specie animali che in 50 anni hanno perso gran parte delle loro popolazioni,l’ IPV ricorda l’elefante delle foreste africane, a rischio di estinzione, il gorilla delle pianure che ha perso l’80% della sua popolazione, i pescecani e le razze oceanuche !-71%).

A mettere in pericolo la biodiversità concorrono vari fattori. Secondo l’IPBES (piattaforma intergovernativa scientifica e politica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici che riunisce 110 paesi aderenti all’Unesco) il principale è il cambiamento nell’utilizzazione dei terreni e la loro frammentazione legata all’agricoltura intensiva. Poi l’ipersfruttamento della pesca e della caccia, l’inquinamento a pari merito con il cambiamento climatico e le specie alloctone invasive.

 Già nel 2019 l’IPBES segnalava che una specie su otto, animale o vegetale che fosse, rischiava di scomparire dalla superficie della terra o dal fondo degli oceani. Il suo rapporto sulla biodiversità mondiale, era frutto di tre anni di censimento e di analisi di centinaia di esperti . « La salute degli ecosistemi da cui dipendiamo, come tutte le altre specie, si sta degradando sempre più velocemente. Stiamo erodendo i fondamenti della nostra economia, dei nostri mezzi di sussistenza, la sicurezza alimentare , la salute e la qualità di vita del mondo intero » aveva avvertito il suo presidente Robert Watson sottolineando però che c’é ancora tempo per invertire la rotta se si comincia ad agire al più presto sia « a livello mondiale che locale ». «  Il solo fatto di proteggere non basta » si sottolinea al  WWF. Bisogna certo proteggere di più e meglio, restaurare i danni ma anche cambiare i nostri modi di produzione e di consumi.  Per Gauffier « la situazione é drammatica ma non disperata »  anche perché la natura , se lasciata in pace, é in grado di riparare i danni. Riusciremo a lasciarla tranquilla ?

Intanto aspettiamo la tabella mondiale per i prossimi dieci anni che dovrebbe elaborare a dicembre in Canada  la COP15, la conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità.

Total
0
Condivisioni
Prec.
Covid-19, quinte dosi di vaccino anche per gli ultra sessantenni

Covid-19, quinte dosi di vaccino anche per gli ultra sessantenni

Firenze – Quinta dose di vaccino contro il Covid-19 per gli ottantenni

Succ.
Beni confiscati alle mafie, festa a Suvignano, “La legalità è costruzione di cultura”

Beni confiscati alle mafie, festa a Suvignano, “La legalità è costruzione di cultura”

Firenze – La legalità non è solo contrasto alle mafie ma è costruzione di

You May Also Like
Total
0
Condividi