Agricoltura, da Firenze al Camerun un accordo per rilancio prodotti locali

Firenze – Un accordo quadro che ha come obiettivo il miglioramento delle coltivazioni e della produttività agroalimentare, il rilancio del mercato interno, l’apertura alle esportazioni di alcuni prodotti di qualità: è questo, in buona sostanza, il senso del progetto che lega l’Università di Firenze al Camerun, attraverso il Dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente (DISPAA), in un progetto cofinanziato dal Governo del Camerun e dalla Banca Mondiale. L’intesa è stata presentata oggi a Firenze dal Ministro dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale della Repubblica del Camerun Essimi Menye, alla presenza del rettore dell’Ateneo fiorentino Alberto Tesi.

Il Progetto d’Investimento e di Sviluppo dei Mercati Agricoli PIDMA, questo l’acronimo, ha come obiettivo generale quello di sostenere la trasformazione dei prodotti di alcune coltivazioni (manioca, mais, sorgo), attualmente a basso rendimento e orientate alla sussistenza, in filiere alimentari commerciali. Il progetto interessa un’area molto vasta del paese e differenti comunità locali.

Quattro le zone coinvolte, in cui è coltivata prevalentemente la manioca, circa 30.000 piccoli agricoltori, 300 cooperative. Si può calcolare che ne beneficeranno direttamente circa 120.000 persone, di cui almeno il 70% donne.

“Il primo passo riguarda il potenziamento produttivo di circa 2.000 ettari, in termini sia di resa che di qualità dei prodotti – spiega Vincenzo Vecchio, ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee, e responsabile scientifico dell’accordoci attendiamo, al termine del percorso, un incremento tra il 100 e il 150%. Ma puntiamo anche al miglioramento della qualità e a permettere ad alcuni prodotti biofunzionali, come quelli senza glutine, di proporsi sui mercati internazionali”.

Al Dipartimento DISPAA spetterà la ricerca in laboratorio, la sperimentazione sul campo e l’assistenza tecnico-scientifica lungo tutta la filiera di trasformazione dei prodotti. Nell’alveo di questa intesa, sarà stretta anche una collaborazione scientifica con le Università del Camerun.

“Oltre a intervenire sul miglioramento delle produzioni, attraverso tecniche sostenibili, sulla razionalizzazione delle colture, sull’impiego delle attrezzature necessarie per la trasformazione dei prodotti – sottolinea Vecchio – approfondiremo, ad esempio, le applicazioni della farina di manioca per la nutrizione nell’infanzia o per le persone con sensibilità al glutine e promuoveremo tra le cooperative che partecipano al progetto la relativa tecnologia. Il progetto, con i suoi risultati e i suoi prodotti, è in perfetta sintonia con gli obiettivi di Expo 2015”.

 

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