Federico Pizzarotti esce dal Movimento 5 Stelle. Dopo due anni di frizioni, falsi allarmi e ripensamenti, alla fine è il sindaco di Parma a lasciare, a 144 giorni di distanza dalla sospensione e dopo la lunga serie di mancate risposte da parte di direttorio e vertici pentastellati. Da ultimo, la festa nazionale di Palermo dove non erano stati invitati nemmeno gli attivisti parmigiani con il proprio stand.
L’abbandono di Pizzarotti per ora è a titolo personale, anche se la maggioranza consiliare e gli assessori lo sostengono compatti e il loro destino politico su questo fronte appare – in un modo o nell’altro – segnato. Nessuna novità anche sul fronte della possibilità di ricandidarsi nel 2017 per le elezioni comunali di Parma (altre opzioni paiono al momento pura fantapolitica), né su eventuali cause legali nei confronti del Movimento 5 Stelle. “Vedremo, stiamo valutando” la risposta di prammatica.
“Esco da persona libera” la frase usata da Pizzarotti per sancire l’abbandono di un Movimento che dal suo punto di vista è ormai completamente snaturato rispetto ai valori originari. “Non siamo cambiati noi è cambiato il M5s. Non è quello di quando è nato, era libero e adesso siamo quelli dei direttori praticamente nominati, siamo diventati quelli delle stanza chiuse”.
Nulla di nuovo rispetto alle polemiche degli ultimi mesi, seguite alla sospensione del sindaco di Parma dal proprio movimento politico di origine in seguito al silenzio su un’indagine (già archiviata) sulle nomine dei vertici del Teatro Regio. Ma le parole del lungo intervento di Pizzarotti sono dure, ed esprimono una forte amarezza anche personale rispetto al modo in cui finisce la sua esperienza politica all’interno del M5S.
“Non è facile ma è un passo che devo compiere. Abbiamo sperato che qualcosa cambiasse ma non è arrivata neppure una telefonata. Il direttorio si è messo dietro il garante e dopo Palermo, col nuovo ruolo del capo politico, la decisione non era più rinviabile”. Tanto più dopo l’avvio dell’iter di approvazione di un nuovo regolamento che prevede sospensioni da 12 a 24 mesi per gli iscritti che lo violino. Norma definita “ad personam” da Pizzarotti, “anche perché al momento l’unico sospeso del movimento in Italia sono io”.
Pizzarotti sostiene di aver “pagato per aver messo la mia città davanti al M5S e questo lo rifarei mille volte. Voglio rappresentare quello che potevamo essere se avessimo avuto il coraggio di farlo. E’ mancata la coscienza critica, l’ho esercitata solo io, e quindi vengo visto come disturbatore. Ringrazio Grillo, perché senza di lui non mi sarei mai alzato dal divano per impegnarmi in politica, ma quello che è successo dopo mi ha portato a questa scelta. Non sono riuscito a cambiare le cose da dentro. Da uomo libero non posso che uscire, lascio un movimento che è cambiato. Non ho mai accettato di avere paura e di dire quello che ritenevo giusto. Il cambiamento parte dalla dignità delle persone”.
“Sono l’unico – ha ribadito più volte Pizzarotti – che ha mostrato una coscienza critica. Adesso continuerò a lavorare per la mia città. Qui siamo un gruppo compatto non ci siamo consumati in lotte interne come avvenuto altrove. In tante parti d’Italia siamo stati consumati da arrivisti ignoranti che non sanno cosa vuol dire amministrare: vogliamo governare e poi non si dialoga con nessuno. Questo non vuol dire governare”.
Da Pizzarotti anche una frecciata, senza nominarla, alla giunta Raggi: “Cosa sarebbe successo se avessi nominato un ex tesserato del Pd o un ex consulente Iren assessore? Siamo stati messi in croce per molto meno. Altro che dare la colpa ai giornalai. Non esiste più una coscienza critica e mi sono stufato. In Parlamento c’è gente spaventata che ha paura di dire le cose”.
“Non ci sono norme ad personam nel Movimento”, ha detto Roberto Fico, deputato M5S, commentando le dichiarazioni di Federico Pizzarotti. “C’è una procedura – ha affermato – Pizzarotti era sospeso da un po’ di mesi, ma so che c’è stato un carteggio con lo staff e con Grillo rispetto alle richieste e alle risposte”. Circostanze ormai ampiamente superate dalla realtà.
In serata, postato sul suo blog, è arrivato il saluto-replica di Beppe Grillo: “Pizzarotti è uscito dal MoVimento 5 Stelle. Sono contento e specialmente per lui. Spero che si goda i suoi quindici minuti di celebrità. E terminati quelli, spero che renda pubblici il prima possibile i documenti che gli sono stati richiesti il 6 giugno e che non ha mai fornito.
Arrivederci Pizza, ciao“.
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INTANTO, A REGGIO, L’ARGOMENTO DEL GIORNO E’ UN CURIOSO SERVIZIO TV…