Fiesole – Quando alla fine degli anni cinquanta Giovanni Michelucci e la moglie Eloisa videro questa villa, abbarbicata sulla pietra della collina di Fiesole, se ne innamorarono.
Il giardino, fra ulivi, rose, alberi da frutto, e la villa con i suoi affacci su tutta la città di Firenze erano il luogo ideale dove venire ad abitare e a lavorare. “Il Roseto” è stata la casa e lo studio per Michelucci, maestro dell’architettura italiana del Novecento, l’autore a Firenze, fra l’altro, dei progetti della stazione di Santa Maria Novella o della chiesa dell’autostrada A1. Qui incontrava il sindaco Giorgio La Pira – con cui ha lavorato ai quartieri fiorentini dell’Isolotto e di Sorgane – ma anche figure come quelle di Mario Gozzini e Alessandro Margara – con cui ha collaborato al miglioramento delle nostre carceri – o, ancora, padre Ernesto Balducci e Carmelo Pellicanò che guidò la chiusura dell’ospedale psichiatrico di San Salvi.
A trent’anni dalla morte del maestro, avvenuta il 31 dicembre del 1990, la Fondazione Michelucci apre alle visite la villa studio dell’architetto. Piccoli gruppi, su prenotazione, fino a fine novembre. Si possono vedere ad esempio queste sedie disegnate da Michelucci e ispirate al sistema scheletrico umano. E, ancora, i bozzetti, le fotografie, gli schizzi del grande architetto. Oltre alla sua collezione d’arte, frutto di un suo rapporto personale con alcuni dei protagonisti del Novecento italiano: Jorio Vivarelli, Venturino Venturi, Gualtiero Nativi. Fra le opere anche un calco a grandezza naturale della Pietà Rondanini di Michelangelo.
Video: Florence TV – Città Metropolitana di Firenze