Simone Russo
L’ultimo sussulto di fantasia della sinistra (reggiana). Se prendessimo in prestito il metro di giudizio dello scrittore Fulvio Abbate, che con queste parole giudica l’affaire Marrazzo – trans, potremmo definire così anche la “strabiliante – o – quasi” burla del libro di memorie della poetessa Ilma Derini su Achille Campanile, opera in realtà del duo Ildo Cigarini – Mauro Degola. L’ex presidente di Legacoop e il suo collega coordinatore delle imprese sociali sarebbero, secondo quanto rivelato dal Resto del Carlino, gli autori della “patacca”, un divertissment letterario il cui senso, a parte un immaginabile compiacimento degli autori, resta tutt’ora nelle nebbie dell’inintelligibile. Nebbie in cui nemmeno ci addentriamo: ci penseranno i due autori a dare conto della loro impresa domani sera a Festareggio. Al lettore basti sapere che l’opera, Ciliegie sotto spirito, edita da Aliberti, era stata presentata nello scorso aprile come una raccolta di aforismi di una vispa poetessa di Santa Vittoria di Gualtieri che avrebbe avuto una misteriosa quanto nebulosa storia d’amore con lo scrittore Achille Campanile. A dare credibilità alla storia pure un articolo del giornalista di Telereggio Paolo Bonacini, che raccontò di aver visitato la Derini proprio presso la sua casa nella frazione di Gualtieri: tutto fasullo, ovviamente, come fasulla è la curiosa aneddotica aggiunta da Bonacini a corredo della rievocazione dell’incontro.
Possiamo immaginare che l’allegro trio si sia divertito alquanto nel “montare” la burla e non vediamo l’ora di vedere il think tank all’opera su un nuovo pregiato capitolo della propria produzione, magari una nuova edizione dei diari farlocchi di Mussolini di Dell’Utri o, perché no a questo punto, qualche impresa alla Amici miei tipo la supercazzola del Conte Mascetti.
Ci sarebbe in effetti da ridere, anche se poco, se inserissimo l’episodio al capitolo degli scherzi estivi, ma sarebbe anche una via d’uscita un po’ troppo comoda per due signori che rappresentano, o hanno rappresentato, il più influente ed ingombrante potere economico della nostra bella Provincia, due manager con i fiocchi il cui prestigio riconosciuto si accompagna o dovrebbe accompagnarsi ad un superiore senso di responsabilità nei confronti degli associati a Legacoop.
Saremmo quindi curiosi di sapere, e siamo certi che dopo questa sollecitazione Cigarini e Degola non tarderanno ad esprimersi, come mai tra un divertissment letterario e l’altro i due manager non abbiano trovato modo e tempo di intervenire pubblicamente su alcune piccole questioni. Se fossimo dipendenti o soci della cooperativa di costruzioni Orion, ad esempio, avremmo trovato poco divertente la burla della Derini e un po’ più interessante magari una spiegazione sui perché del tracollo che emerge dal bilancio 2010 della cooperativa. Ci risulta che di integrazione tra i colossi dell’edilizia cooperativa reggiana si parli da anni, ma solo ora si tenta la carta del salvataggio di Orion attraverso una fusione con Coopsette o Unieco (a quanto si apprende dagli articoli di Pierluigi Ghiggini). In che modo la Lega ha seguito queste vicende? Come ha interpretato il suo ruolo di assistenza e consulenza nei confronti delle cooperative associate, come prescrive lo statuto?
Allo stesso modo, sarebbe curioso capire perché invece di dedicarsi alla patacca letteraria Mauro Degola, che in un blog sostiene la tesi della rilevanza contenuta del fenomeno ‘ndranghetista nel territorio reggiano, non si sia ricavato cinque minuti per dare una sua interpretazione delle indagini che in Liguria investono almeno un paio di coop affiliate alla Lega di Reggio.
Non sono sciocchezzuole, queste.