Parma, il M5S espelle un consigliere. Grillo per ora no

Movimento al governo ma anche all’opposizione in città. Espulso Mauro Nuzzo, ora nel Misto col simbolo M5S.

Consigliere del M5S, espulso dal gruppo 5 Stelle nel Comune di Parma, va all’opposizione nel gruppo Misto con il simbolo dei 5 Stelle. E Pizzarotti chiede al direttorio nazionale di levarglielo, quel simbolo. A leggerla così sembra una barzelletta, condita dalla verve tra il serio e il faceto che sempre caratterizza le beghe di provincia. Invece è l’argomento tuttora al centro della cronaca politica parmigiana.
I fatti. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, il gruppo di maggioranza dei 5 Stelle che sostiene il sindaco Federico Pizzarotti ha votato con 17 a 2 l’espulsione di un suo membro: il consigliere Mauro Nuzzo, spedito nel Misto. Mossa già tentata un anno e mezzo fa, resa impossibile dal regolamento del consiglio che sul punto rimanda al regolamento interno dei gruppi. E’ bastato quindi modificare il regolamento del gruppone pentastellato, e in consiglio è stata “servita” l’espulsione per il consigliere, “reo” di aver preso le distanze dal proprio sindaco – e giunta, e gruppo consiliare – in molte occasioni.

LA VERSIONE DI PIZZAROTTI
Con un post su facebook, Pizzarotti l’ha spiegata così: “La nostra squadra di consiglieri ha deciso che un suo membro dovesse andare nel gruppo misto. E’ stato un atto obbligato. Basti pensare che questo consigliere nel 2015 ha votato assieme alla minoranza, per lo più Forza Italia e Pd, il 75% delle votazioni in cui minoranza e maggioranza si sono divise, e solo il 25% con il gruppo del M5s. Ha di fatto svolto un ruolo di opposizione senza mai uscire dal gruppo del M5S”.
Da qui, una richiesta ai vertici del Movimento: “Quello che chiedo ai vertici del M5S, a partire dal direttorio, è una presa di posizione. A Livorno tre consiglieri sono stati espulsi per un solo voto contrario ai colleghi del gruppo. Questo consigliere, come detto, lo ha fatto per il 75% delle volte. Prendere provvedimenti ritengo sia un atto dovuto nei confronti di tutti i cittadini che hanno votato per il M5S e dei colleghi consiglieri di maggioranza. Uno dei principi alla base del M5S è che la maggioranza decide. Ecco, noi abbiamo sempre deciso insieme nella riunione di maggioranza, alla quale il consigliere non si presenta più da oltre due anni. Non possono esistere in uno stesso Consiglio Comunale – continua Pizzarotti – due gruppi diversi del nostro Movimento, i cittadini giustamente non capirebbero. Chiedo quindi al direttorio e ai garanti una risposta in merito, come ho fatto anche privatamente. Non dobbiamo lasciare dubbi”.
Ad oggi, per la cronaca, dal blog non è giunta alcuna risposta. E viste le tensioni e il gelo che da due anni caratterizzano i rapporti tra la casa madre di Casaleggio e i pizzarottiani di Parma, sono parecchi gli osservatori che ipotizzano che questo sia un tentativo di Pizzarotti – non il primo – per farsi espellere e procedere al varo di una lista civica con cui ricandidarsi alle comunali del 2017.

COME TI ESPELLO UN CONSIGLIERE
Particolarmente sgradevole il meccanismodell’espulsione di Mauro Nuzzo dal suo gruppo consiliare. “Mi auguro voglia sedersi nei posti riservati alla minoranza e non tra noi Cinque Stelle” – l’affondo del capogruppo Marco Bosi. Nuzzo però è rimasto al suo posto e ha chiesto di prendere la parola, ma il suo microfono era stato disattivato. “Ne abbiamo attivato uno nella sua nuova postazione. C’è un biglietto sula sedia, così sa dove sedersi” la replica del presidente del consiglio, il 5 Stelle Marco Vagnozzi. Nuzzo ha protestato prima di sedersi nella parte opposta della sala e prendere la parola. “Tengo a precisare che io ero del Movimento 5 Stelle pochi minuti fa e lo sono ancora oggi. Vorrei continuare a chiamare il mio gruppo Movimento 5 Stelle, non fare parte del gruppo misto. Abbiamo tra noi diversi gruppi composti da un solo consigliere. Mi auguro anche Savani venga da questa parte. Rimane la mia fedeltà ai principi del Movimento 5 Stelle nel gruppo misto”.

SAVANI: DERIVA ANTIDEMOCRATICA
La risposta di Fabrizio Savani, altro consigliere “eretico” dei 5 Stelle parmigiani, è arrivata oggi. “Io – spiega Savani – non ho approvato il regolamento e non ho votato contro l’espulsione del collega Nuzzo. Non ho votato perché ritengo illegittimo un documento che evidenzia che per tutti gli atti tranne quelli relativi a temi etici i consiglieri devono votare sempre e comunque come decide il gruppo a prescindere dal programma elettorale. Per i temi etici invece non esiste una posizione di gruppo ma è sempre il gruppo di maggioranza che decide quando si tratta o meno di tema etico e se quindi si deve votare in modo uniforme oppure no. Un gruppo dove il confronto politico non è ammesso, dove il dibattito politico è perennemente soppresso a cominciare dal sindaco, che interpreta ogni critica come offesa personale, ecco, allora penso che si tratti di un gruppo dove comincia la deriva politica antidemocratica. Il regolamento col logo 5 stelle vecchio, a testimonianza della superficialità politica del gruppo di maggioranza, non si preoccupa della coerenza degli atti rispetto al programma elettorale ma impone a tutti una modalità supina ai voleri della giunta ben lungi dai doveri di indirizzo e controllo riservati ai consiglieri dalla legge”.
Nell’ultimo affondo, Savani ipotizza che “a Parma si stia facendo il possibile per far perdere popolarità al Movimento 5 Stelle a livello nazionale e locale. Seguo il Movimento dalla nascita del blog di Beppe Grillo e ho investito tempo e passione in questa avventura straordinaria. Sarebbe stato sufficiente seguire con la schiena diritta il programma che ci ha permesso di assurgere ad un ruolo istituzionale quasi per caso e non per merito di consiglieri o assessori. Spero bene per il futuro della città e spero bene per il futuro del 5 stelle a Parma”.

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