Pandemia e crisi energia: radiografia del distretto pratese

Intervista a Dalila Mazzi presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato

Dalila Mazzi, imprenditrice, dapprima nel settore sanitario e successivamente nell’industria tessile di Prato, figlia di Giancarlo Mazzi fondatore nel 1966 dell’azienda Nuove Fibre e oggi rappresentante della seconda generazione industriale della sua famiglia. Nominata per il quinquennio 2020/2025 presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato, dal 2021 è anche vice presidente di Unioncamere Toscana. E’ inoltre nel comitato esecutivo di Unioncamere, l’organismo che coordina le camere di commercio italiane, e di recente è stata nominata nel direttivo di Assocamerestero, l’associazione che unisce le 84 Camere di commercio italiane all’estero.

Dalila Mazzi è una delle tre donne che guidano una Camera di commercio in tutta Italia. Una carica ricoperta in un momento economico particolarmente difficile e delicato per l’economia d’impresa dettato dall’emergenza Covid.

La sua è oggi una voce più che autorevole. Cosa è stato fatto dalla Camera di commercio di Pistoia-Prato, per affrontare la pandemia, all’indomani della sua elezione a presidente?

La Camera di commercio è riuscita, pur con tutte le oggettive difficoltà derivanti dalla situazione pandemica e dall’inizio del primo mandato post accorpamento, a garantire i risultati attesi e a rispondere alle esigenze dei propri stakeholder, realizzando progetti e attività che hanno aiutato le imprese del nostro territorio. L’Ente ha impiegato ogni energia per rimanere accanto alle imprese, operando con una forte sinergia con le istituzioni e le associazioni di categoria, garantendo in ogni momento i servizi agli utenti e la collaborazione alle istituzioni. Per ottenere tali risultati, nel 2021, la Camera ha avviato un importante lavoro per migliorare i propri processi gestionali e organizzativi, rendendoli più evoluti e adatti ad affrontare efficacemente il contesto mutevole. Sono state molte le azioni messe in campo dalla Camera di commercio di Pistoia-Prato per affiancare le imprese del nostro territorio durante il periodo pandemico e tutte con un duplice obiettivo: essere di aiuto a chi era in difficoltà e di supporto a chi puntava allo sviluppo.

La misura più sentita sul territorio è sicuramente l’aiuto concreto dato alle imprese attraverso il sostegno economico. In questi anni, infatti, dal 2020 ad oggi, sono stati stanziati più di 2 milioni di euro per sostenere la competitività del nostro territorio e delle imprese: dagli investimenti in nuove tecnologie digitali al rafforzamento della loro presenza sui mercati esteri; dal valorizzare il patrimonio culturale e promuovere il turismo alla formazione e lavoro. Ma non solo: l’Ente sta lavorando anche sulle politiche ambientali, cercando di promuovere tra le imprese la sostenibilità ambientale, sta sollecitando la realizzazione delle opere infrastrutturali ritenute di interesse strategico dal mondo imprenditoriale per sostenere lo sviluppo del sistema economico locale.

Dalla pandemia si è passati alle preoccupazioni e alle paure legate alla crisi energetica che hanno travolto l’Europa e l’Italia a seguito della guerra scatenata dalla Russia con l’occupazione dell’Ucraina. Immediate le ripercussioni sul distretto industriale pratese nonostante il Governo Draghi prima e oggi Meloni siano al lavoro per mitigare i problemi derivanti da questa situazione di precarietà, ma le soluzioni non sono così immediate. Quali allora secondo lei dovrebbero essere le intese a livello nazionale per far fronte alla crisi energetica?

La crisi energetica è senza dubbio una situazione complessa dalla quale dobbiamo uscirne insieme. Servono interventi strutturali per aumentare la produzione nazionale di gas naturale e interventi congiunturali al fine di adottare misure antispeculative per calmierare i prezzi e misure comuni europee per stabilire un tetto alle quotazioni del gas. E’ necessario un cambio di passo dei processi autorizzativi a favore delle fonti rinnovabili che devono essere accelerati. Spero che il nuovo Governo su questo importante tema riesca a breve a prendere decisioni che possano tradursi in un sostegno concreto alle imprese. Più andiamo avanti e più la situazione rischia di mettere in ginocchio sempre più imprese.

Per aiutare a superare la crisi del settore in molti invocano a livello nazionale una riforma del mercato elettrico, secondo lei sarebbe questa una giusta strada percorribile?

Potrebbe essere una strada per salvaguardare il mercato interno, ma operare in autonomia, senza politiche europee condivise, rischia di frammentare il mercato e potrebbe avere una ripercussione negativa sulla coesione europea.

Altri invece pensano che il ricorso agli incentivi governativi possano da soli rappresentare la soluzione del problema e aiutare così famiglie ed imprese. In che modo la Camera di commercio di Pistoia-Prato potrebbe aiutare ad affrontare la crisi energetica che rischia di mettere in ginocchio le imprese di uno dei distretti più importanti in Europa?

La crisi energetica impone nuove efficienze e un approccio all’energia che va verso la sostenibilità e le rinnovabili. Le imprese si stanno muovendo in questo senso e sta a noi aiutarle, anche creando nuove sinergie. La Camera di commercio, quindi, cercherà di favorire le comunità energetiche, nonché di sostenere gli investimenti delle imprese per aumentare l’autonomia energetica e contenere i costi. A livello territoriale insieme alle istituzioni stiamo cercando soluzioni per dare risposte alle aziende. Nel territorio di Pistoia, ad esempio, siamo coinvolti nei processi partecipativi di definizione e attivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Le imprese di Prato, Lucca, Firenze e Pistoia affermano di essere «incapaci di reagire con propri mezzi» all’aumento dei costi dell’energia, perchè oggi con questi numeri che sono fuori dalla portata delle contromisure possibili, non ci puó essere alcuna soluzione se non quella di fare presto. Condivide questo grido d’allarme?

Certo che lo condivido. Il caro energia è particolarmente gravoso per tutti e se presto non arriveranno misure mirate per alleggerire almeno parzialmente l’entità dello shock sui bilanci delle famiglie e delle imprese, ulteriori aumenti dei prezzi del gas e delle altre commodities attualmente sotto pressione avranno gravi ripercussioni sia sui redditi delle famiglie, e di conseguenza sui consumi, sia sull’intero sistema produttivo.

Prato è fra le aree tessili italiane la prima per consumi di energia elettrica, sfiorando da sola il 15% del totale dei consumi nazionali nel settore (fonte Tema 2019). Ma l’incremento dei costi energetici e l’instabilità dei prezzi delle materie prime alimentano i problemi di approvvigionamento delle imprese. Che accadrà, secondo lei, ad ottobre con la rinegoziazione dei contratti per il prossimo anno termico che scadrà a settembre 2023?

Le prospettive non sono tra le migliori, ma sono convinta che ce la faremo anche questa volta: è nel dna dell’imprenditore la capacità di adattarsi, di non mollare e trovare le soluzioni ai problemi per uscirne più forti.

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