Palazzo Vecchio, il sindaco Nardella annuncia “cura dimagrante” sui dirigenti

Firenze – È stato presentato questa mattina il piano di riorganizzazione dell’apparato dirigenziale di Palazzo Vecchio. Annunciato e più volte anticipato, è finalmente pronto quello che Nardella ha definito “cura dimagrante”, una revisione sostanziale del quadro di risparmi e entrate a mezzo sciabolata sul numero di dirigenti e collaboratori. La dieta finale è più severa di quanto previsto a luglio, quando si era ventilato un alleggerimento della pianta verticistica del Comune, che doveva passare da 92 a 76 dirigenti. Si è fatto di più: la dotazione organica passerà a 74, di cui 52 interni a tempo indeterminato. Dieta e moto, o niente risultati. Ecco allora che anche i quadri se la vedranno con la caduta dalla rupe: le posizioni organizzative (che verranno riorganizzate con apposito atto a venire), passano dalle attuali 202 a 179, dopo che già l’amministrazione Renzi aveva provveduto ad uno snellimento di 21 unità tra il 2010 e il 2012.

Ma non è ancora tutto: troppo pingue la macchina comunale perché non si eviti di intervenire anche sulle collaborazioni esterne, falcidiate a 28 dalle 40 che erano. Alla fine dei salmi si prevede un risparmio sui costi dirigenziali di circa 3 milioni di euro l’anno, di cui mezzo milione soltanto per la riduzione delle posizioni organizzative. Sono invece 20 i milioni che entreranno a regime dall’alienazione di immobili di proprietà del Comune. L’introito finale – ha reso noto l’assessore Titta Meucci – è ancora in via di definizione. Ciò che è certo è invece l’avvio delle trattative con la Cassa Depositi e Prestiti (già acquirente del vecchio Teatro Comunale) per la vendita della Villa di Rusciano e di Palazzo Vivarelli Colonna, primo passo del piano di vendita avviato dall’ingegner Parenti, coordinatore dell’area sviluppo urbano. Dalla vendita resta fuori il parco della Villa di Rusciano, che resta area verde della città, pubblica e ad uso dei cittadini.

Questo è quanto attiene al piano risparmio, ma, avverte Nardella, “la riforma è anche qualitativa perché comporta anche una revisione della struttura organizzativa”. Come già annunciato in estate, si è infatti deciso di spostare il servizio ai quartieri sotto l’ufficio del sindaco, in virtù di quella maggiore attenzione alla cinquina cittadina promessa anche in campagna elettorale. Verranno inoltre attivati nuovi servizi, come quello che servirà ad accelerare il percorso di implementazione della città metropolitana, e progetti speciali, come il reperimento di fondi extrapubblici.

Non è ancora finita. Si avrà l’europrogettazione e un nuovo assetto per la ricerca di finanziamenti, per potenziare la ricerca di fondi iniziando dal bottino messo a disposizione da Bruxelles. I dirigenti che si occuperanno di città metropolitana e progetti speciali saranno due, reperiti per bando. Innovazione, poi, di prodotto e di processo. “Riorganizziamo il bilancio per una lettura più immediata e trasparente della gestione dei costi di servizi, organizzazione del lavoro e risorse umane. Questo farà poi il paio con il servizio trasparenza e anticorruzione che partirà a gennaio. Punteremo poi molto sulla formazione – ha concluso il sindaco – per arricchire e qualificare le relazioni”.

Come dire, perché essere solo snelli quando si può essere anche atletici?

 

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