Nicoletta Livi Bacci: una vita per le donne, senza se e senza ma

Due doti che in lei convivevano con straordinari facilità, unite dalla passione che l’ha sempre contraddistinta in tanti anni di battaglie e di impegno sui temi legati ai diritti umani e in particolar modo ai diritti delle donne. Per questo ci mancherà tanto. Fiorentina “doc”, negli anni Ottanta aveva fondato la Libreria delle Donne di Firenze e, nel 1991, con Catia Franci e altre donne, l’associazione Artemisia. Un’associazione che ha saputo dare un contributo fondamentale nella lotta alla violenza contro le donne e i bambini. Insieme ad altri centri antiviolenza, inoltre, è stata promotrice dell’associazione Di.Re, che comprende 62 centri antiviolenza in tutta Italia. Per questo e per molto altro ha ricevuto riconoscimenti importanti, tra cui il Fiorino d’Oro, dal Comune di Firenze, nel 2003, che immagino abbia ricevuto con grande gioia per l’amore che nutriva e la legava alla sua città.

Idee chiare, determinate, grande impegno e straordinaria umanità. Nicoletta, una donna, forte e generosa. Una grande dedizione in ogni impresa che si trovava ad affrontare, un impegno rigoroso nel mettere a fuoco i problemi quotidiani legati ai temi che le stavano più a cuore. Anche poco tempo fa Nicoletta aveva partecipato ad un’importante riunione presso la Sala Pegaso della Regione Toscana per concordare strategie di contrasto alla violenza e di prevenzione diffuse sul territorio regionale. Ed ancora, poche settimane fa, ha voluto ricordare Catia Franci, in occasione di una importante commemorazione in suo onore.  Sino alla fine Nicoletta ha davvero contribuito a rendere più consapevoli e forti tante donne. E lo ha fatto sempre con grande generosità insieme a quelle che chiamava “le artemisie”.

Ho avuto l'onore e il piacere di incontrarla molte volte nella mia vita, e sempre in occasioni che hanno caratterizzato il nostro comune impegno per  le donne. Penso al suo contributo fondamentale negli anni in cui ho avuto tra le mie deleghe nel Governo Regionale Toscano le politiche di genere, quando nel consiglio è arrivata la proposta di legge a sostegno della rete dei centri antiviolenza, quando abbiamo insediato il tavolo regionale contro la violenza, e poi ancora con gli Stati Generali sulle politiche di genere, e per il varo delle legge regionale per la cittadinanza di genere. E ancora, più recentemente in occasione del suo impegno con Di.re, che l'ha vista spendersi, senza risparmiarsi, nell'organizzazione della tre giorni europea a Roma dei centri antiviolenza, alla tavola rotonda alla quale mi invitò, chiedendomi di confrontarmi con l'allora ministra Mara Carfagna e di parlare dell'esperienza toscana.

Volle fortemente che sottolineassi come la violenza non si sconfigge solo con le norme repressive, ma con un cambiamento profondo fatto di mutamento culturale, di istruzione, di rispetto tra i generi, di sostegno alla rete dei servizi, di dialogo. Erano i temi che la Conferenza di Istanbul aveva individuato e che, anche grazie a lei e alle altre donne di Di.re, siamo poi riuscite a far accogliere al Parlamento tutto. La sua forza e la sua determinazione mi hanno spesso accompagnata. Un rapporto fatto di stima, di rispetto, di scambio e di infinito impegno per le donne.  Nella sua battaglia, Nicoletta ha sempre saputo scegliere, costruire alleanze, discutere con le istituzioni, con uomini e donne, far comprendere cosa ci sia dietro di profondo e grande dietro la violenza. E' un vuoto enorme quello che lascia, ma anche una lezione preziosa che non potrà mai spegnersi e che vive nelle tante "Artemisie" che ogni giorno in silenzio e con generosità tengono aperti e fanno funzionare centri antiviolenza e strutture di accoglienza. I suoi insegnamenti restano nel lavoro contro la violenza con l'energia che ha saputo trasmetterci. Quella di Nicoletta è stata una vita per le donne, senza se e senza ma. Sempre.

Susanna Cenni
Deputata del Partito democratico 
Portavoce nazionale Ecodem

 

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