Siena – I titoli MPS sono rimbalzati oggi del 6% a 0,28 centesimi dopo il crollo del 30% del loro valore nei primi due giorni della settimana. Il futuro della banca senese continua ad essere al centro di preoccupazioni e interrogativi perché ritenuto l’anello debole del sistema bancario italiano. Vi è anche chi teme, come il presidente della Societe Generale ed ex membro del board della Bce, che se cade MPS cada l’Europa, in quanto il problema della banca senese è di portata sistemica per l’Ue.
Il governo sta intanto cercando attivamente di trovare una soluzione che escluda il bail in , e cioè che al salvataggio dell’istituto siano coinvolti i piccoli investitori che hanno sottoscritto obbligazioni subordinate. Secondo indiscrezioni stampa l’ipotesi più accreditata sarebbe quella di un aumento di capitale garantito dell’ordine di 2 o 3 miliardi da portare avanti assieme allo smaltimento di 10 miliardi di crediti non esigibili (NPL) entro il 2018, come chiesto dalla Bce, richiesta che aveva provocato le ultime forti perdite in borsa. Ora resta da trovare il via libera da parte di Bruxelles.
Come ha puntualizzato il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta, non bisogna attendersi svolte nelle prossime ore. Morgan Stanley da canto suo valuta il fabbisogno di capitale di MPS tra i 2 e i 6 miliardi di euro a seconda dell’esito degli stress test della Bce atteso a fine luglio e che tutti si attendono negativo per MPS.