Martina Rossi: la Cassazione annulla le assoluzioni, rischio prescrizione

Roma – Il 3 Agosto di dieci anni fa una studentessa di 20 anni, Martina Rossi è morta in circostanze sospette a Palma di Maiorca, in vacanza con degli amici. All’inizio si pensò al suicidio, secondo gli indizi e le indagini condotte dalle autorità spagnole, Martina sarebbe morta cadendo dal sesto piano dell’hotel dove alloggiava. Tuttavia la sentenza di primo grado del Tribunale di Arezzo ha accusato di tentativo di stupro due ragazzi aretini ricostruendo la caduta come un tentativo di fuga della ragazza.

La Cassazione che doveva decidere tra l’assoluzione dei due ragazzi o il rinvio in Corte d’appello, con il rischio della prescrizione per le accuse penali per il tentativo di violenza sessuale, ha deciso di riesaminare le carte e annullare le assoluzioni dei due imputati.

L’iter processuale è stato lungo e ha prodotto esiti inaspettati. La sentenza di primo grado del 2018 è stata ribaltata completamente dalla sentenza di secondo grado del 28 Luglio 2020. Alessandro Alibertoni e Luca Vanneschi, i due ragazzi toscani che avevano passato la sera con Martina la sera del tragico evento, erano stati condannati a sei anni per violenza di gruppo e per morte e lesione come conseguenza di altro delitto, in primo grado. Mentre nella sentenza della Corte di Appello di Firenze, ha assolto gli imputati.

Una sola accusa grava, adesso, sui due ragazzi, quella di tentata violenza sessuale di gruppo, che peraltro è a rischio prescrizione per l’agosto 2021, mentre l’accusa per morte e lesione come conseguenza di reato, è stata, già, dichiarata prescritta alla prima udienza di appello del novembre 2019.

L’avvocato della famiglia Stefano Salvi ha sottolineato come la complessità di questo caso derivi dalla mancanza di indagini fatte al momento dell’accaduto dalle autorità spagnole.

A questo punto quanto ritiene che sia probabile che, anche il reato per tentato stupro, cada in prescrizione?

Il rischio è alto, bisogna fare tutto velocemente, la cassazione dovrebbe depositare la motivazione rapidamente e così anche la Corte di Appello di Firenze dovrebbe fissare l’udienza in tempi brevi.

La superficialità delle indagini spagnole è stata il primo e il principale fattore, che ha reso la ricerca della verità una sfida ancora più difficile. La giurisdizione italiana come si è comportata davanti a questa ingiustizia?

I Pm hanno chiesto delle rogatorie internazionali che si sono fatte, in parte. Quello che ha creato davvero problemi è stata la mancanza, nell’immediatezza, di riscontri e di controlli; ad esempio uno degli imputati aveva dei graffi sul collo e nessuno ha controllato se ne aveva altri.

L’alimentazione di storie che hanno intaccato la reputazione e la memoria di Martina a favore dell’innocenza dei due ragazzi è stata una conseguenza dell’inadeguatezza delle indagini spagnole o un tentativo di manovra delle indagini da parte degli imputati?

Le indagini spagnole sono state talmente lunghe e frammentate che non hanno avvalorato nessuna tesi, al contrario le difese hanno tirato fuori questi elementi sulla personalità di Martina per indirizzare le indagini, sebbene in realtà non ci siano riusciti, piuttosto hanno allungato ancora di più i tempi processuali perché hanno inserito degli elementi, ai quali si è dedicato tempo per discutere.

Foto: Martina Rossi

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