Firenze – Più una magia che un esperimento. Si chiama infatti proprio MAGIA l’esperimento realizzato nei laboratori del Lens (Laboratorio Europeo di Spettroscopia non Lineare) dell’Università di Firenze e con il quale è stato possibile misurare con precisione mai raggiunta la costante di gravitazione universale newtoniana. Un gruppo di ricercatori guidati da Guglielmo Tino, docente ordinario di Fisica della materia dell’Ateneo del capoluogo toscano, ha realizzato la ricerca in collaborazione con l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) utilizzando una tecnica basata basata su interferometria quantistica e su di una “fontana” di di atomi di rubidio (87Rb), raffreddati e lanciati verticalmente in un ambiente vuoto, invece delle masse macroscopiche. Ponendo una massa di 500 kg di tungsteno a distanza di alcuni centimetri dagli atomi, si è generata una variazione dell’accelerazione degli atomi pari a 10.000.000 di volte inferiore rispetto a g, ossia alla costante di gravitazione universale. Nonostante i valori molto piccoli, questo ha rivelato che sulle particelle agiva la costante g, della quale si è misurato il valore.
Un gruppo di ricerca di Fisica della materia dell’Università di Siena, invece, ha ricevuto un riconoscimento internazionale per la misurazione dei livelli energetici degli atomi “raffreddati” e “intrappolati” in una trappola magnetico-ottica basata su fasci laser. Il team condotto da Emilio Mariotti, docente dell’Ateneo della città del Palio, ha collaborato per la ricerca con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Legnaro (Padova) e con le Università di Pisa e di Ferrara.