Maggio nella bufera, sindacati proclamano lo stato di agitazione

Firenze – Maggio sempre più bollente: dopo l’annuncio del concreto rischio di default se non si troveranno gli otto milioni necessari per evitarlo, come annunciato dal commissario Cutaia in queste ore, giunge la proclamazione dello stato di agitazione da parte di Cgil  e Cisl. Motivo, “la concreta possibilità che gli impegni a tutelare le lavoratrici e i lavoratori del teatro siano nei fatti traditi”.

Perciò, i sindacati si riservano “di mettere in atto ogni ulteriore azione necessaria”.

Secondo la Slc Cgil area vasta Firenze-Prato-Pistoia e la Fistel Cisl Firenze, “il tavolo istituzionale dei soci della fondazione, necessario a risolvere la crisi economica del teatro, non è stato ancora convocato”.

Secondo quanto spiegano i sindacati,  “il mancato perfezionamento di un accordo economico tra i soci della fondazione comporterebbe la liquidazione della stessa” e “un ulteriore ritardo, comunque, determinerebbe una sospensione dell’attività e grave danno economico a tutti i lavoratori del Maggio”.

Per le sigle, poi, “il futuro di un’istituzione come Il Maggio, insieme al destino di tutti le professioniste e i professionisti che in questo operano, non può essere sacrificato a ragioni di scontro politico”, in particolare dal momento che sono disponibili secondo i sindacati, le condizioni per una soluzione dello stato di crisi. “Non applicarle -concludono – costituirebbe una grave mancanza da parte di chi ne ha potere ed onere”.

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