Il Salon de la Revue di Parigi è uno degli appuntamenti francesi più importanti per le riviste culturali. Un evento cui il Coordinamento delle riviste culturali italiane (Cric) , presieduto da Valdo Spini, non manca da molti anni. La “squadra” italiana non solo partecipa con continuità, ma vanta un’estensione tale di riviste, nei più svariati campi del sapere, che rendono il suo stand un piccolo evento a se’ dentro la grande kermesse del Salon de la revue, che quest’anno si è tenuto il 14, 15 e 16 ottobre.
Una partecipazione che non è fine a se stessa, come spiega la vice presidente del Coordinamento delle riviste culturali italiane (Cric), Maria Panetta, direttrice e fondatrice della rivista Diacritica, presente insieme al segretario del Cic, Claudio Paravati ,direttore della rivista Confronti..
“Si tratta di un evento molto importante – spiega Panetta – in tutto il Salone, gli unici due stand stranieri erano quelli del Cric e di Studi Francesi, entrambi italiani. Abbiamo portato, da parte nostra, più di una trentina di riviste italiane cartacee, in rappresentanza delle riviste estere, a Parigi”.
L’obiettivo di questa presenza portata avanti con determinazione e continuità, è quello “di promuovere – spiega Panetta – la diffusione delle riviste italiane all’estero, in particolare in Francia, dove esiste una grossa e luminosa tradizione di riviste culturali. Il Cric partecipa fin dal 2013, ritenendolo un appuntamento importante che realizza un coordinamento della rete nazionale e internazionale, tanto più che alcune riviste hanno un taglio internazionale comparatistico, come la stessa Diacritica, O Francofonia di Maria Chiara Gnocchi.”. Tra le altre riviste presenti, Prometeo, La Nuova Antologia, Economia della cultura,Testimonianze, i Quaderni del Circolo Rosselli, Il Pensiero politico, Mondoperaio, L’archivio Storico Italiano ed altre riviste della Olschki.
Un successo, la presenza delle riviste italiane al Salon de la revue. “I francesi erano incuriositi dallo stand straniero, unico ma che comprendeva tante testate. Con il catalogo aggiornato delle riviste che fanno parte del Coordinamento, arriviamo almeno ad un’ottantina, che comprendono case editrici importanti, da Fabrizio Serra a Olschki. Solo in formato cartaceo abbiamo portato a Parigi una trentina di testate, più tutte le altre realtà. Molte hanno il sito online che si può vedere, mentre qualcuno ha acquistato il cartaceo”. Le riviste cartacee che non vengono vendute nei tre giorni del Salon, come da accordi presi con il presidente del Cric Valdo Spini, vengono regalate alla Biblioteca dell’Istituto italiano di Cultura a Parigi.
Insomma, al Salon de la revue si respira un’atmosfera di cultura senza confini che riguarda da vicino anche l’esplosione dell”online. “Ormai non ha senso avere confini e in questa linea di pensiero la rivista online aiuta tantissimo, perché si realizza la concreta possibilità per persone sparse in tutto il mondo di accedere ai contenuti delle varie pubblicazioni – dice Panetta – l’online è ormai una grande realtà”.
La stessa Maria Panetta è stata protagonista e testimone della forza dell’online. “La nostra rivista, Diacritica, nasce sulla scommessa di costruirla solo online. Sono stati otto anni di continua crescita. La nostra storia mi fa dire che esiste un bisogno di cultura che forse viene sottovalutato. Col Cric, abbiamo visto che c’è una potenziale platea di lettori che vanno stimolati e ricercati”.
Il Salon de la Revue fu organizzato per la prima volta da Ent’revues (l’associazione e rivista Ent’revues fondata nel 1986 per dare spazio e visibilità al mondo delle riviste culturali e scientifiche, ndr) a partire dal 1990, alla scuola delle Belle Arti di Parigi. Allora, ben duecento riviste culturali risposero all’appello. Un’edizione fu tenuta a Marsiglia, ma poi, dopo qualche anno, il Salone divenne una sezione del Salone del Libro di Parigi. Dopo tre anni in cui il Salone espose a l’Espace Tapis rouge (1999-2001) Ent’revues scoprì la Halle des Blancs Manteaux, grazie alla municipalità del Quarto Arrondissement (divenuto poi Paris Centre) che l’accoglie ormai da più di vent’anni. Da un anno all’altro, circa duecento espositori (dalle riviste indipendenti agli editori, ai portali…) presentano o ripresentano molte centinaia di titoli.
Il presidente del Coordinamento Riviste Italiane di Cultura, Valdo Spini sottolinea: “Mai come in questo momento è necessario intensificare gli scambi culturali a livello europeo e internazionale . In particolare importante è l’interscambio con la cultura francese e questa presenza a Parigi delle riviste italiane intende essere un contributo in questa direzione: Sarebbe molto importante che anche in Italia si realizzasse annualmente un Salone delle Riviste sull’esempio francese . E’ un tema che riproporremo al Centro per il Libro e la Lettura italiano, con il quale collaboriamo in occasione della Fiera “Più libri più liberi” di Roma. Dietro le riviste -aggiunge Spini-ci sono preziosi nuclei di volontariato culturale , che si impegnano per animare un dibattito democratico e pluralista, necessario nel nostro paese. L’informatizzazione non è un pericolo: niente potrà sostituire il gusto della fruizione cartacea della rivista, anzi, la presenza in ambedue le forme, sia digitale che cartacea, può aumentare le potenzialità delle riviste stesse nel senso della condivisione e della diffusione”.