Abbiamo avuto una chiarissima visione del futuro. Tra molti anni, e cioè verso il 1999, l’Uomo sarà veramente padrone del proprio destino. Avremo raggiunto Marte e Venere per scoprire perché gli uomini e le donne vengono da quei lontani posti, e cosa non ha funzionato nelle politiche anti immigrazione, visto che ora ce li dobbiamo tenere qui. I più sperduti avamposti del cosmo disteranno solo poche ore di viaggio, e potremo abbandonare i nostri cani non solo sulla A1, ma anche da qualche parte verso la Cintura di Orione; ma saremo così progrediti che i cani non dovranno più essere abbandonati, anzi, saranno loro a poter fare domanda per abbandonare noi, compilando una apposita denuncia in cui si citano le varie crudeltà a cui sono stati sottoposti: bacini sulla bocca, vestitini buffi, mangiarini in scatoletta, castrazione e bondage vari.
Per quei cani che vorranno, bontà loro, tenersi il padrone, le cacche non saranno più un problema: avremo un servizio quotidiano che ci consentirà di spedirle dai nostri Paesi civilizzati a quei posti sfortunati in cui nessun cane fa le cacche sul marciapiede. Nel 1999 vestiremo tutti tutine bianche immacolate ed asessuate o, nelle occasioni speciali, vesti argentate, sempre asessuate; non avremo problemi di acconciatura perché i capelli si acconceranno da soli in forme dinamiche, come quelli della Levi-Montalcini. Non conosceremo più i problemi di razza perché svaniranno concetti come bianco e nero e rosso e giallo; una pillola in gestazione ci farà tutti virare verso un uniforme beige, che terrà anche molto bene lo sporco e potremo non lavarci per settimane, per sprecare pochissima acqua che potrà essere così liberamente utilizzata per far fare tanta pipì alle modelle in televisione.
Quanto al bere, saremo capaci di dissetarci con la sola rugiada; basterà avere l’accortezza di passare la notte sul balcone. Non conosceremo più le malattie, perché per prima cosa non ci faremo più esami, che tanto le ASL dopo averci fatto una testa così con la prevenzione poi dicono che i test costano troppo; poi, una speciale alimentazione in pillole ci garantirà da ogni male. Il cancro sparirà anche dai segni zodiacali e sarà sostituito dal meno invasivo koala, che è dolcissimo. Le pillole suddette potranno avere qualsiasi sapore noi si desidererà, dagli spaghetti all’amatriciana alla porchetta attraverso la zuppa di pinne di pescecane: qualunque. Per chi invece non desidererà alcun sapore, resteranno all’assenza originaria dello stesso, cioè sapranno di tofu.
Voteremo ciascuno da casa propria e non dovremo cercare più la fottuta tessera elettorale in tutti i cassetti di casa: con un apposito tasto sul telecomando, potremo decidere se mandare al governo la sinistra, far uscire Tizia dalla Casa, programmare una maratona di film porno e riprogrammare la memoria della nonna. Vivremo fino a duecentocinquanta anni, poi decideremo se essere congelati e successivamente sbrinati in un lontano futuro in cui la nostra vecchiaia non sia infestata dalle pubblicità di pannolini per incontinenti. Ci saranno speciali gabbie per i bambini nei ristoranti e domatori appositi per tenerli lontani dagli adulti, che mangeranno in pace e non dovranno neppure aspettare la fattura, che tanto nessuno la fa più da decenni. Nelle palestre avremo apposite stanze insonorizzate per quei rincoglioniti che urlano quando sollevano venti chili di bilanciere e poi lo sbattono per terra ogni venti secondi; non conosceremo l’odio, saremo tutti fratelli, potremo rifarci tutti le labbra e il seno, mica solo le donne, e i Rom nelle loro arcosfere stile Epcot avranno una speciale giornata in cui bruceranno piccole ricostruzioni delle loro vecchie campine e potranno arrostirci sopra le salamelle e il granturco. Abbiamo avuto una chiarissima visione del futuro, di quello che sarà il 1999. Poi ci siamo svegliati, abbiamo visto Salvini in televisione e, dopo aver pianto un pochettino, siamo tornati a dormire.