Prato – “Tra i due litiganti il terzo gode”, un proverbio di remote origini che però ben si addice alla querelle che si è scatenata a fine anno fra i Comuni di Carmignano e Prato, entrambi guidati da sindaci di sinistra,circa la decisione presa a dicembre dalla Diocesi di Pistoia e dalla Sovrintendenza di trasferire la Visitazione del Pontormo da Carmignano, in un sala del palazzo Pretorio a Prato. Tutto nasceva dalla necessità di fare importanti lavori di ristrutturazione nella Chiesa di San Michele Arcangelo del valore di oltre 1,4 milioni di euro a cui si aggiungevano i 600mila euro necessari per il rifacimento del tetto,(finanziati in parte con l’8 per mille della Cei) e che richiedevano la messa in sicurezza dell’opera del pittore empolese,ivi custodita.Sin dal primo momento l’allora sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi aveva fatto sapere,anche a mezzo stampa, che avrebbe giudicato un errore gravissimo il trasferimento della Visitazione del Pontormo al Palazzo Pretorio di Prato, preferendo la sua collocazione agli Uffizi di Firenze.
Quando invece arrivò la decisione della Diocesi e della Soprintendenza di trasferire l’opera nel Palazzo Pretorio di Prato, il sindaco di Carmignano, Edoardo Prestanti, infuriato, non solo ci andò pesante: “Stavamo lavorando a soluzioni che potessero mantenere l’opera sul territorio e contribuire alla ristrutturazione della chiesa. La proposta era sul tavolo, con la condivisione importante e preziosa del presidente Eugenio Giani. Perché dal Comune di Prato non mi hanno comunicato che c’era questa opzione sul tavolo? Perché non mi hanno coinvolto? Pensate se mi fossi accordato con la Diocesi di Prato per trasferire la Sacra Cintola a Carmignano senza coinvolgerli: quale sarebbe stata la loro reazione?”. Ma minacciò anche la sua uscita dal Pd, (di fatto però mai avvenuta),non risparmiando critiche durissime al segretario provinciale Marco Biagioni e alla Direzione. Parole,all’epoca dei fatti, giudicate inappropriate dal Sindaco di Prato Matteo Biffoni che avrebbe invece preferito un grazie e non un attacco scomposto del Sindaco di Carmignano, sottolineando l’importanza che il dipinto rimanesse nel territorio e che la scelta del Pretorio per ospitare l’opera dipendevano dalla Diocesi di Pistoia, e dalla Soprintendenza e non dal Comune di Prato.
Oggi con il comunicato dell’assessorato alla cultura di Prato si mette definitamente la parola fine alle polemiche sulla destinazione della Visitazione del Pontormo. Si è preso cioè atto del nuovo cambio di destinazione della tela cinquecentesca voluto e deciso dalla Diocesi di Pistoia e della Direzione Regionale Musei della Toscana,che hanno scartato il Pretorio optando per la sua temporanea collocazione alla Villa medicea di Poggio a Caiano, e presso la ”Sala della Giostra della Palazzina Reale, attualmente sala consiliare, dei dipinti degli altri cinque altari della chiesa di San Michele Arcangelo in Carmignano.
“Il Comune di Prato – tramite il Museo di Palazzo Pretorio – è stato a disposizione di una soluzione che consentisse la permanenza dell’Opera – anzi, delle 7 opere – sul territorio, nelle migliori condizioni di fruibilità ma soprattutto nelle migliori condizioni di tutela possibili. -informa un comunicato. La legittima scelta della proprietà, validata dagli organi di tutela, ha individuato una collocazione alternativa, che disarticola il corpus delle opere ma non intacca il valore di quel Patrimonio che appartiene – tramite la diocesi di Pistoia – a tutta la collettività. Come avremmo auspicato nel caso in cui l’opera fosse venuta a Palazzo Pretorio, ci auguriamo che il Ministro Sangiuliano sia presente in occasione del trasferimento della Visitazione alla Villa Medicea di Poggio a Caiano, sarebbe l’occasione anche per visitare Prato ed i suoi musei.Auguriamo buon lavoro al Direttore del Polo Museale Toscano, Stefano Casciu, e al Sindaco Riccardo Palandri, ai quali rinnoviamo la disponibilità a collaborare per una valorizzazione ancora più integrata del nostro straordinario patrimonio culturale”.
Un cambio di destinazione che però fa esultare, è il caso di dirlo, Mazzetti e Borchi (FI), “bene sindaco Palandri. Rimarrà nel territorio mediceo”. E il Sindaco di Poggio a Caiano, Palandri (centrodestra), che dal canto suo ha assicurato, -Una volta terminati i restauri della chiesa di San Michele di Carmignano i dipinti torneranno a casa”.