I furbetti del modulinoLa Provincia vara l’equometro, più giusto dell’Isee

Hai voglia a vivere in case popolari e magari avere diversi telefonini di ultima generazione; o beneficiare dello  sconto sull’asilo e poi venire a prendere il piccolo su un macchinone nuovo fiammante. O ancora avere un aiuto per le bollette e al contempo essere abbonato alla pay tv. Da oggi, o meglio entro il prossimo novembre, le contraddizioni ancora permesse dal perfettibile strumento dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente (a volte “poco” equivalente), andranno in soffitta. O finiranno sul tavolo di un giudice

Sì perché la Provincia di Reggio, assieme alla Regione Emilia Romagna, prima esperienza in Italia, varerà un nuovo strumento per verificare chi abbia davvero bisogno e diritto a contributi pubblici nel campo dei servizi. Si chiamerà ComputER, per sottolinearne la sua vocazione informatico-regionale, o “equometro” per suggerirne anche la sua funzione di giustiziere sociale. Il sistema si baserà, come l’Isee, sulla autocertificazione, compilando cioè un modulo, anche online, che prevede però (oltre alla dichiarazione delle situazioni patrimoniale e reddituale) un’altra lunga serie di indicatori. I movimenti dei conti correnti, la titolarità di cassette di sicurezza e assicurazioni, titoli finanziari, fabbricati, terreni, autoveicoli e un’altra serie di benefit ritenuti importanti  per la possibilità di spesa e non rilevati dagli strumenti oggi in uso (si parla anche di eventuali abbonamenti a palestre o riviste).

Il neo-sistema (che non sostituisce, è bene chiarirlo, il tradizionale Isee) funzionerà per ora solo nel nuovo sportello polifunzionale di consulenza al cittadino in materia amministrativa, finanziaria e legale di prossima inaugurazione. Poi si vedrà; è ovvio che in futuro potrebbe essere utilizzato da tutti i comuni o altri enti erogatori di servizi o sussidi pubblici come Acer e Università ma inizialmente resterà un esperimento seppur assai innovativo. Il modulo autocompilato consentirà non solo di “mappare” le reali situazioni dei richiedenti ma anche di verificarne il diritto all’accesso gratuito ad alcuni servizi; prima però, grazie ad una serie di protocolli con Finanza, Agenzia delle entrate e banche, sarà verificata la veridicità delle informazioni e in caso di irregolarità scatteranno sanzioni penali e pecuniarie. L’eventuale accesso gratuito sarà concesso sulla base di un algoritmo che, opportunamente modificato, potrà essere applicato per altri servizi e prestazioni welfare come assegni familiari e di maternità, asili nido, case popolari, tasse universitarie.

Per ora c’è un blog, hhttp://sportellosussidialcittadino.wordpress.com, che raccoglie idee e proposte della gente; di certo è che il 38% delle denunce dei redditi in Italia è sostanzialmente fasullo; la coppia Pierluigi Saccardi, vicepresidente provinciale e Marco Barbieri, consigliere regionale, che hanno fortemente voluto la novità , lavoreranno perché non resti (c’è il rischio) solo un bel progetto volontario

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