Gufo, il primo radar italiano

E’ una storia tutta toscana quella del radar. Livornese, principalmente, perché fu nella città labronica che Ugo Tiberio, portò a termine i suoi studi sul radar, da lui chiamato radio telemetro.
Nato a Campobasso nel 1904, si era laureato a Napoli nel 1927 in ingegneria civile per poi specializzarsi a Roma in elettrotecnica. Nel 1936 vinse un concorso come ufficiale di complemento nella Marina, con destinazione l’Accademia navale di Livorno. 
Professore di elettrotecnica nella stessa Accademia, insegnò poi (1954-74) radiotecnica all'università di Pisa, continuando a portare avanti le sue ricerche, in alcuni casi davvero pionieristiche. Su tutte campeggia EC-3 “Gufo”, il primo radar italiano progettato e realizzato come prototipo nel 1940 da Tiberio in collaborazione con Nello Carrara.
E’ in Toscana quindi che Tiberio e Carrara svolsero la loro attività, creando un scuola che ha prodotto allievi e risultati che hanno occupato, e tutt'oggi occupano, un posto di primo piano nel panorama scientifico e tecnologico.
Da domani, fino al 17 febbraio, la mostra Il radar: una storia italiana presso il Museo di storia naturale “La Specola” di Firenze, ripercorre la storia di Ugo Tiberio e quella del radar, da “Gufo” ai giorni nostri, mettendo in evidenza il grande impatto sullo sviluppo industriale che le ricerche sul radar hanno avuto nel nostro Paese.
Una scoperta importantissima dunque, quella di Tiberio. Eppure la storia di “Gufo” ha avuto momenti molto travagliati: “Nel 1935 in Italia non era facile credere ad un tenente di 31 anni, ma la Marina gli dette, almeno in parte, fiducia; il suo progetto riportava infatti con estrema lucidità scientifica la teoria del radar, per arrivare a quella che oggi si chiama equazione del radar", ha scritto il professor Paolo Tiberio, figlio dello scienziato (2008). 

52576528.jpgNel 1940 il prototipo del radar italiano era pronto, ma Tiberio non riuscì a convincere immediatamente i suoi superiori sull’opportunità di utilizzarlo. Fino al 1943, quando quindici apparati furono costruiti e montati sulle navi, ormai inutilmente viste le vicende belliche.
Un ritardo attribuibile fondamentalmente alla scarsezza dei mezzi economici e tecnico- scientifici del nostro Paese, che accresce l’ammirazione  sui risultati conseguiti da Tiberio e Carrara, due isolati pionieri della ricerca sul radar in Italia, specie se confrontati con quelli conseguiti all'estero da gruppi di scienziati ampiamente provvisti di supporti economici. Basta pensare che all’epoca gli Stati Uniti stanziarono per il radar circa 3 miliardi di dollari e impegnarono 4000 tra tecnici e ingegneri, a fronte di 5-6 persone e 60.000 dollari di risorse impegnate in Italia.
La mostra, che rientra nell’ambito delle attività di "Pianeta Galileo", un programma di attività promosso dal Consiglio Regionale per la diffusione della cultura scientifica presso gli studenti delle scuole superiori della Toscana, è stata progettata e la realizzata dall’università di Siena e Firenze, dall’Associazione LUDICA e dall'Ufficio Scolastico Regionale. Proseguirà a Siena da 7 al 21 aprile, ed entro il 2013 è previsto un terzo allestimento a Pisa.
All’interno del programma della mostra si segnalano i seguenti appuntamenti:
Inaugurazione mostra – Tribuna di Galileo – domenica 3 febbraio alle ore 11.00.
– Conferenza del prof. V. Cappellini, del dott. F. Samoggia e del dott. R. Salimbeni: “Il ruolo di Nello Carrara nello sviluppo del radar”, “La Specola” Museo di Storia Naturale, sabato 9 febbraio ore 17,30.
– Conferenza dei proff. G. Galati e P. Tiberio e del dott. A. Lazzareschi Sergiusti: “Cent’anni di radar in Italia”, “La Specola” Museo di Storia Naturale, sabato 16 febbraio ore 11,00 (per studenti) ore 17,30 (per il pubblico).

IL RADAR: UNA STORIA ITALIANA
Tribuna di Galileo, “La Specola” Museo di Storia Naturale, Firenze
Via Romana 17, Firenze
3-17 febbraio 2013 orario: 9.30-16.30
Prenotazioni: info@assoludica.it oppure 3397554145

Giovanna Focardi Nicita

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