Prato – Quando in città si parla di animali non può non venire in mente il nome di Gianna Meoni, titolare di quattro centri sportivi tra Prato, Empoli e Pistoia, una vita dedicata agli amici a quattro zampe e non solo. Vive con la famiglia in una bella casa circondata da un grande parco con 11 cani e 10 gatti.
Una passione per gli animali sin da bambina: “Ero la disperazione di mio padre – ricorda – perché raccoglievo i lombrichi e li portavo in casa. Quando c’era la fiera a Prato mi facevo comprare i grilli per poi liberarli.»
Candidata nella lista civica per Matteo Biffoni, a lei a breve andrà la delega sugli animali una novità rispetto al passato e che sottolinea l’attenzione del Sindaco verso una realtà che ha ancora oggi diverse criticità poco sostenuta e difesa.
“Pensare agli animali – così Gianna Meoni – non vuol dire solo cani e gatti che sono i più tutelati dalla legge italiana perché considerati animali da compagnia, anche se ancora oggi si fa fatica in caso di maltrattamento a togliere l’animale al padrone. Mancano infatti i regolamenti che tutelino gli “animali da reddito”.
La Meoni parla degli animali che vivono ad esempio nelle fattorie: maiali, mucche, vitelli, agnelli compresi anche quelli da cortile: galline, tacchini, papere etc, che vengono trattati dall’uomo come esseri senzienti e dalla legge come oggetti e quindi non godibili di tutela.
“È da tempo – sottolinea – che le associazioni si battono per un pieno riconoscimento dei diritti di tutti gli animali che sono trattati alla stregua di seggiole ma purtroppo gli interessi economici sono così forti ed è molto difficili contrastarli.”
E sulle norme: “Purtroppo sono stati stanziati dal nostro governo 5 milioni di euro perché si incrementi in Italia il commercio dei maiali perché nel nostro Paese non c’è una legge che vieti di tagliare la coda ai maiali da vivi (in Europa è vietato); non a caso il maiale è l’animale che oggi conta meno di una zucchina!»
Fondamentale è stato per la Meoni l’incontro con l’oncologo Umberto Veronesi quando si ammalò di tumore nel 2005: “Mi fece vedere la vita in modo diverso e da allora sono cambiata ed anche la mia scelta di passare gradualmente da un regime alimentare prima onnivora poi vegetariana ora vegana. Probabilmente perché ho visto quello che succede agli animali e ho spostato la mia visione delle cose, per cui nel piatto non vedo più la braciolina ma due occhi, però – conclude – non attribuisco colpa a chi invece se la mangia».
Dice con un pizzico di soddisfazione che il “Progetto scuola a Prato” ha preso forma e in autunno alla riapertura dell’anno scolastico delle primarie e secondarie in collaborazione con una istruttrice cinofila sarà presente con cani certificati che interagiranno con gli studenti.
Foto: Gianna Meoni