Firenze – La terza tappa della 50 Giorni inquadra l’universo queer sullo schermo della Compagnia. E non solo. Organizzato dall’associazione Ireos e diretto da Bruno Casini e Roberta Vannucci, dal 10 al 15 novembre, si snoda un fitto cartellone di appuntamenti, proiezioni, fiction, documentari, lungo e cortometraggi, con avvincente contorno di feste, concerti, mostre, incontri, presentazioni editoriali e spettacoli teatrali. Senza dimenticare i premi (miglior film miglior docu) e il tradizionale concorso Videoqueer. Ma a fare da apripista, e a dare il benvenuto a questa 14esima edizione del festival, sarà mercoledì 9 allo Spazio Alfieri una speciale serata che, secondo le parole degli organizzatori, “sovverte i confini convenzionali di genere e sessualità, protagonisti alcuni fra i nomi più gettonati della scena europea del burlesque”.
La finestra che puntualmente in questi giorni si apre a Firenze sull’universo lgbt (lesbo, gay, bisessuale, transgender) da sempre va ben oltre l’ambito strettamente spettacolare. Diventa infatti occasione preziosa per sfogliare una serie di titoli altrimenti destinati a rimanere nell’ombra, bocciati quando non censurati dai “normali” canali distributivi, e soprattutto un osservatorio che indagare sul tema dell’uguaglianza e sulla dignità delle persone lgtb, “identità” in continuo movimento e impaziente trasformazione che il cinema, meglio di altri linguaggi, riesce a tradurre e fotografare con puntualità, sincerità e trasparenza.
Fra le tante proposte in cartellone spiccano l’omaggio che Nadia Pizzuti rende a Lina Mangiacapre, artista eclettica e provocatoria, fondatrice dello storico gruppo delle Nemesiache, protagonista del movimento femminista negli anni Settanta, e l’arrivo di Irene Pivetti che presenta il suo “Né Giulietta, né Romeo”, un film che con leggerezza parla di bulllismo omofobico nelle scuole e di coming out adolescenziali in famiglia. Fra le molte anteprime spiccano “Daddy”, commedia diretta e interpretata da Gerard Mc Collouch (noto al grande pubblico per “BearCity”); “Garten der Sterne”, documentario di Pasquale Plastino e Stéphane Riethauser sul piccolo cimitero berlinese dove accanto ai fratelli Grimm riposano molte vittime dell’Aids; “Major” di Annalise Ophelian sulla vita di Major Griffin-Gracy, ex carcerata di colore, che da oltre quarant’anni si batte per i diritti delle donne trans; “A cuore nudo”, l’intervista documentario di Tiziano Sossi, girata al Cimitero monumentale di Milano, la vita, gli aneddoti, gli incontri e le canzoni di Ivan Cattaneo, ospite in sala, fra Patty Pravo e il Parco Lambro. E ancora “Hunky Dory” di Michael Curtis Jhonson, una drag queen che si esibisce nei club di Los Angeles, e il tributo di Daniel Kuhn e Enrico Salvatori a Antonio Iacono, video, foto, manifesti e testimonianze inedite di Dominot (suo nome d’arte), nato a Tunisi da genitori napoletani nel 1930, étoile a Parigi, scelto da Fellini per la scena finale della “Dolce vita”, fino a diventare la “musa” di Abel Ferrara. Info 055 216907. Programma completo www.florencequeerfestival.it