Firenze – Un vero e proprio decalogo, redatto dalle città di Firenze e Venezia, verrà inviato al governo per il rilancio del sistema Paese, con riguardo speciale, visto il ruolo essenziale delle due città d’arte, al turismo. Il decalogo, dal titolo ‘Città d’arte? #NONmetterledaparte’, prevede una serie di provvedimenti che si rivolgono al mondo del turismo a largo spettro.
Fra le misure, sgravi fiscali, per almeno un triennio, per l’acquisto di pacchetti, locazioni e servizi turistici in Italia per rilanciare il settore e bilanciare la diminuzione del reddito degli italiani, superando le criticità del ‘Bonus vacanze’; una norma nazionale che richieda l’abilitazione specialistica per lo svolgimento di professioni turistiche nei centri storici dei capoluoghi metropolitani patrimonio dell’Unesco; ma anche un incremento per il triennio 2021-2023 del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, due proposte normative per le locazioni brevi con finalità turistiche e norme speciali per limitare le attività commerciali o i prodotti in libera vendita, preservando il rischio di un abbandono delle attività commerciali di vicinato, norme speciali per garantire il decoro e la sicurezza urbana nelle città.
Il decalogo, presentato oggi dai sindaci di Firenze Dario Nardella e di Venezia Luigi Brugnaro, contiene dieci proposte, elaborate recependo le proposte delle categorie economiche e sociali, che possono contribuire alla rigenerazione urbana, coniugando in modo innovativo turismo, ambiente, cultura, servizi, tecnologia, commercio e residenzialità.
Le azioni per il rilancio delle città d’arte sono “tagliate” sia sulla necessità di tenere conto della situazione contingente e di quella di salvaguardare le aziende e i lavoratori della filiera con aiuti concreti e incentivi di ripartenza, sia anche sull’imperativo di pensare a un nuovo modello di governance, che restituisca alle città un ruolo primario nella promozione e nell’organizzazione del prodotto turistico, in sinergia con Regioni, Stato ed Enit.
Il decalogo – Si divide in tre capitoli, ognuno dei quali è composto da più proposte di rilancio.
Il primo è dedicato alla salvaguardia della filiera del turismo e si compone di quattro proposte: sostegno economico per lavoratori ed aziende; incentivi per il turismo in Italia; attività, tour ed experience nelle mani dei professionisti e norma per le guide turistiche.
Il secondo capitolo affronta il tema strategico dei trasporti e al riguardo vengono fatte due proposte: incremento del fondo nazionale per il Tpl e sviluppo del settore del trasporto turistico pubblico non di linea.
Nel terzo e ultimo capitolo si parla, invece, di residenzialità con quattro azioni per il rilancio: norme per gli appartamenti destinati agli affitti brevi; norme speciali per la limitazione delle attività commerciali o dei prodotti in libera vendita; norme per la tutela del decoro e la sicurezza urbana e sviluppo delle Smart control room per la gestione intelligente della città.
“Il decalogo è un’iniziativa pensata da Firenze e Venezia, due simboli nel mondo della bellezza, dell’arte e dell’Italia, che non esclude le altre città – ha detto il sindaco Dario Nardella – ed è aperta a tutti coloro che vogliono aderire. L’idea del decalogo è nata dopo aver ascoltato l’intervento del presidente del Consiglio Draghi nel suo insediamento al Senato della Repubblica, dove ha toccato proprio il tema delle città d’arte e della necessità di un modello nuovo di turismo legato anche a valorizzare, promuovere e proteggere le città d’arte”. Il documento sarà presentato al ministro del Turismo Garavaglia.
“Appena si riapriranno le frontiere dopo l’emergenza Covid il Paese deve essere pronto – ha concluso Nardella – se non sigliamo un patto tra città come le nostre, per rilanciare l’immagine internazionale e l’attrazione internazionale dell’Italia verso tutti i continenti, rischiamo di perdere altro margine rispetto a prima dell’emergenza. È arrivato il momento in cui dobbiamo essere uniti e più forti di prima”.
“Vogliamo indicare una strada per il rilancio del Paese - ha spiegato il sindaco Luigi Brugnaro -. Non possiamo pensare che l’Italia possa ripartire senza il coinvolgimento di eccellenze come le città d’arte, che hanno un forte potere di attrazione in quanto ambasciatrici dell’Italia nel mondo. Venezia e Firenze, legate da un forte legame storico, sono il simbolo della volontà di farcela. I centri storici delle città d’arte vivono di turismo intercontinentale e la filiera turistica sta soffrendo pesantemente la situazione determinata dalla pandemia. Insieme alle dieci azioni pragmatiche e operative contenute nel documento, proponiamo temi di prospettiva organizzativa delle città, che da troppo tempo ci affanniamo a raccontare restando, purtroppo, ancora poco ascoltati. Siamo convinti che questo Governo possa fare bene, ma è necessario che apra una discussione seria con i sindaci che hanno voglia di ripartire immediatamente mentre prosegue la campagna vaccinale. È opportuno superare i codici Ateco e pensare a un rimborso in proporzione alla media dei fatturati di operatori e partite Iva, devastati dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. A Venezia fervono i preparativi per le celebrazioni in occasione dei 1600 anni di fondazione della città e per la seconda edizione del Salone nautico che si terrà dal 29 maggio al 6 giugno prossimi: è il momento di dare fiducia alla ripresa affinché anche a livello internazionale appaia la voglia di ripartire e l’economia possa volare”.