Lo stabilimento di demolizione del Ferrale non esiste. E’ questa la strabiliante conclusione cui un qualsiasi cittadino giungerebbe se esaminasse la cartografia relativa all’Utoe (unità territoriale organica elementare) 7, che è precisamente il segmento spaziale in cui si trova lo stabilimento stesso.
Infatti, nonostante la struttura sia ben nota per la guerriglia che il suo insediamento ha provocato nella popolazione di Ugnano e Mantignano, convinta di risiedere in un territorio a “prevalente vocazione agricola” come recita d’altro canto anche il recentissimo Piano Strutturale a riguardo della zona, nelle cartine comunali non c’è.
Anzi: il Piano appena approvato dichiara che in quella Utoe non vi sono interventi di trasformazione e che viene confermata la vocazione agricola del territorio, tanto da cercare di potenziare le attività delle aziende agricole e di superare la barriera costituita dal nodo infrastrutturale della autostrada e della Fi-Pi-Li.
La contraddizione fu rilevata a suo tempo nella discussione precedente alla messa a punto del Piano Strutturale.
L’osservazione fu fatta dai rappresentanti del Gruppo Spini per Firenze che chiesero di riportare la presenza dello stabilimento del Ferrale nella cartografia relativa all’Utoe 7 e nella relazione del PS.
Inoltre, chiesero che nella descrizione delle caratteristiche dell’Utoe 7 fosse segnalata la realizzazione della struttura e ribadita la conseguente necessità dell’adeguamento della viabilità indispensabile all’avvio dell’attività industriale.
Non solo: gli “osservanti” chiesero anche in che modo la presenza dello stabilimento si conciliava con l’obiettivo di mantenere e consolidare la vocazione agricola della zona, oltre a quello di superare la frattura che le infrastrutture già presenti (si calcoli che il territorio è attraversato da autostrada e Fi-Pi-Li) creano nell’area “agricola”.
A tutto ciò l’amministrazione rispose avanzando un rilievo di non pertinenza dell’osservazione stessa; di fatto, lasciandola cadere come inammissibile.
In concreto, viene il dubbio che la cartografia dell’Utoe 7 e la descrizione delle caratteristiche di quell’area di territorio continueranno a non riportare la presenza dello stabilimento di rottamazione: come se non ci fosse.
Se si torna con la mente alle stranezze che hanno accompagnato l’iter di questa struttura, non ultima l’erronea attribuzione temporale della titolarità dell’opera presente in una delibera del consiglio comunale (la C/00005 del 28 febbraio scorso, che ha concesso il via libera all’inizio di attività), viene da chiedersi: a chi fa paura il Ferrale?.