Due novità assolute, due dispositivi per incrementare la sicurezza degli ospiti e degli addetti delle residenze sanitarie e delle case di riposo, evitando la diffusione dei contagi, e consentire la visita parenti che nel periodo del lockdown è stata bloccata. Due progetti nati in qualche modo per fronteggiare l’emergenza coronavirus, ma che appaiono destinati ad essere utilizzati nei vari contesti sociosanitari anche per evitare la propagazione delle varie malattie a rischio contagio, a cominciare da influenze e polmoniti piuttosto frequenti nella terza età.
L’idea è del gruppo fiorentino Fastpol srl, che gestisce al momento tre diverse strutture sul territorio nazionale, una in Piemonte e due in Emilia Romagna, ma che si sta preparando a dare vita a una nuova residenza assistita anche nella zona di Firenze.
“Questa emergenza dovuta alla diffusione del Covid 19 – spiega Asmaa Gacem, amministratore unico di Fastpol – ci ha purtroppo fatto capire quanto sia necessario adoperarsi in assoluto per aggiornare costantemente i dispositivi atti a garantire la sicurezza, specie nel campo della sanità e dell’assistenza sociale, dove ci si trova di fronte spesso a persone che hanno delle fragilità che le rendono ancora più sensibili. Per questo abbiamo voluto investire in due nuovi brevetti che ci permetteranno di dare maggiori garanzie di sicurezza alle nostre residenze assistite, dove già per altro non si è registrato alcun caso di coronavirus. Brevetti che si sono tradotti in due particolari moduli finalizzati a evitare e contenere i rischi di contagio”.
“Emisphere” è una doppia camera protetta di bio-contenimento mobile a forma di “igloo” che consente l’incontro tra i familiari e i degenti, senza che vi sia possibilità di contatto tra le persone esterne e le persone interne alla struttura, grazie a una protezione mediante sanificazione degli occupanti mediante nebulizzazione ad alta pressione di un sanificante prima dell’accesso.
“Atrium” è invece una camera di disinfezione gonfiabile, con un connesso metodo di controllo, atta alla vestizione e svestizione con dispositivi di protezione individuale. Un vestibolo all’interno del quale passano gli operatori che curano pazienti affetti da Covid 19 e altre forti forme di infezione.