I conti correnti dei reggiani si stanno assottigliando sempre più, rischiano di diventare trasparenti. Dai giorni vigilia della grande crisi mondiale ad oggi il trend di perdita sui depositi bancari è stato in media per famiglia dell’11,4%. Peggio, in Italia, l’ha fatto solo Crotone.
Il preoccupante responso arriva dal Sole-24 Ore che nell’edizione del lunedì è solito stilare classifiche sul benessere delle province italiane. In termini assoluti la provincia reggiana è ancora forte: in media le nostre famiglie hanno 24mila e 260 euro che le pone sulla scia delle realtà economicamente più importanti. Ma il crollo nei conti correnti, seppur in termini relativi, testimonia che la crisi ha colpito, più che da altre parti, la nostra provincia. Per motivi complessi e difficilmente sintetizzabili almeno in questa sede.
Il periodo preso in esame va dal 31 dicembre 2007 al 31 maggio 2011; un periodo, sostanzialmente tutto quello della crisi (che annuncia altri colpi di maglio) in cui il risparmio ha comunque rappresentato, almeno fino a ieri, un rifugio sicuro. Conti correnti e conti depositi sono rimasti in cima alle preferenze dei risparmiatori italiani. Ma a prosciugare il valore del risparmio ci si è messa pure l’inflazione riducendo di fatto la percentuale dei soldi messi da parte