Livorno – Il Tribunale di Livorno, presieduto dalla giudice Elena Nadile, ha condannato il bracconiere che nell’ottobre del 2012 uccise due rarissimi esemplari di Ibis eremita (Geronticus eremita), una specie da tempo scomparsa in Europa e oggetto di un importante progetto di reintroduzione. L’uomo, Andrea Marsili, residente nella provincia di Lucca, era stato denunciato all’Autorità Giudiziaria dalla Polizia Provinciale di Livorno e dalla Forestale, dopo gli accertamenti seguiti alla segnalazione di due ricercatrici, facenti parte del progetto internazionale “Waldrappteam”.
In quei giorni, infatti, stavano monitorando gli Ibis partiti dalla Baviera, tutti dotati di placchette di segnalazione, in volo per raggiungere la laguna di Orbetello, dove avrebbero passato l’inverno. Grazie alle apparecchiature di rilevamento, le studiose si erano accorte che almeno un paio di volatili erano a terra, nella zona di San Vincenzo. Dopo una serie di ricerche gli uccelli, due femmine, venivano individuati, ma uno era già morto mentre l’altro sarebbe deceduto più tardi al Centro Veterinario Cruma di Livorno, dove era stato trasportato dalla Polizia Provinciale del distaccamento di Venturina.
Il fatto suscitò molto scalpore perché uno degli Ibis abbattuti era stato il primo, tra quelli seguiti dal progetto, a raggiungere la zona di Orbetello l’anno prima, quindi in questa nuova migrazione fungeva da guida per tutti gli altri.
Soddisfazione per il risultato del processo è stata espressa dal comandante delle Guardie Provinciali, Maurizio Trusendi: “Una sentenza che gratifica il nostro lavoro e sottolinea l’importanza di mantenere un’adeguata attività di controllo sul territorio”. Giudizio positivo anche da parte della LAV che si era costituita parte civile al processo. L’uomo, al quale è stata revocata la licenza di caccia, è stato condannato al pagamento di un’ammenda.