Non è stata la prima volta, probabilmente non sarà l’ultima. Mentre Graziano Delrio, ospite della “sua” Reggio Emilia in occasione della celebrazione del Tricolore, si affannava a spiegare alla ridda dei giornalisti che lo assalivano come ogni decisione esca “collegialmente” dal Consiglio dei Ministri, il Premier Matteo Renzi ribadiva l’esatto contrario almeno nel caso del cosiddetto decreto fiscale “salva Berlusconi”.
Ovvero come la “gelida manina” che ha aggiunto al decreto legge la soglia del 3% di evasione in relazione alla non punibilità, sarebbe stata proprio la sua. E’ l’ennesimo caso di incomprensione e binari paralleli su cui scorrono da una parte le spiegazioni ufficiali, più o meno a nome del Governo, quelle del sottosegretario, dall’altra quelle personali, un livello dunque ultimo, direttamente quelle del Presidente del Consiglio. A nome suo e dunque, ufficiosamente visto il consenso di cui ancora gode, di quella parte di nazione che lo mette in testa ai propri gradimenti.