Due a zero a favore di Renzi. Dopo l’approvazione ancora fresca (lunedì) del bilancio, oggi tutto di nuovo liscio per il sindaco e la sua giunta: il piano strutturale infatti, quello che impegna il territorio cittadino nel lungo periodo, è passato senza inciampi e senza drammi.
Dopo una lunghissima giornata cominciata alle 10 della mattina, il voto arriva alle 17,15: 27 favorevoli, 10 contrari, 2 astenuti.
Interessante il comportamento dei gruppi politici in aula: Fli continua la politica dell’astensione inaugurata col bilancio, Pdl critico, Valdo Spini vota a favore ma Tommaso Grassi (dello stesso gruppo Spini per Firenze) avanza un voto contrario. Ornella De Zordo vota un no capolavoro di coerenza.
Un fiume in piena il discorso del sindaco tenuto in mattinata: bastonate alle aziende “se oggi ci sono degli appalti bloccati è perché c’è un sistema troppo chiuso, dove la rendita di posizione di alcune grandi realtà, sta bloccando la possibilità di fare alcuni lavori che sarebbero pronti a partire”, rispostaccia a Stella Targetti, a proposito della polemica che il vicepresidente della Regione aveva innescato sulla Fortezza e sulla opportunità di un “progetto fatto in casa”: “noi non rincorreremo la firma dei grandi architetti, non è necessario strumento di garanzia. Occorre valutare i progetti per come sono. La Fortezza è un bel progetto, fatto in casa sì, e non ci vedo nulla di scandaloso. Mia nonna, per esempio, faceva delle torte fatte in casa decisamente più buone di quelle confezionate”, grande enfasi sul Piano Strutturale “a volumi zero” fino a permettersi un lusso da vero vincente: preannunciare la possibilità di un passo indietro sul progetto dell’ex-Meccano tessile.
Intanto, due mesi di sospensione fino a settembre per dialogare con i comitati e i cittadini. Poi si vedrà.
Un Renzi in gran forma insomma, nonostante il presidio delle 12 in piazza della Signoria per contestare il piano strutturale, nonostante le proteste dei sindacati nelle scorse settimane per i tagli ai servizi sociali, alla sanità convenzionata, nonostante le polemiche scatenate dall’annuncio della prossima creazione di una holding per la gestione dei beni comuni con quotazioni in borsa.
Viene alla mente la battuta di un cittadino, padre di un bambino disabile che due settimane or sono protestava sotto il palazzo per il Centro educativo Totem (cui il Comune ha tagliato 120 ore prevedendo altri tagli a settembre) che eroga servizi per i disabili: “Ma che fa, il sindaco? Ci ascolta?…” a cui un lavoratore della cooperativa rispondeva: “Macchè! Finchè ha i numeri …”.