Artisti di Strada, lunedì presidio sotto Palazzo Vecchio

Firenze – Gli Artisti di Strada di Firenze scendono sul piede di guerra, e domani, lunedì 9 a partire dalle 14,  saranno in presidio in via Gondi, sotto Palazzo Vecchio, per denunciare la “mancanza di iniziative di  supporto e sussidio per noi tutti da parte delle istituzioni e dai recenti decreti”, nonostante lo scatenarsi della pandemia. “Tra le tante  categorie che operano con il turismo a cui vengono riconosciute delle indennità, noi siamo ignorati anche se la mancanza di prospettive lavorative e reddituali delle nostre attività che  allietano i percorsi turistici è drammaticamente evidente – si legge nella nota che spiega i motivi dell’iniziativa – A questa difficile situazione  economica ed esistenziale si aggiunge l’indisponibilità dell’Amministrazione Comunale a trovare  soluzioni condivise per migliorare la nostra normativa e lo sviluppo della nostra attività”. 

La questione riguardante gli artisti di strada trova un punto di esasperazione nella pandemia e nelle misure di contenimento della stessa, che rendono ovviamente esiguo il flusso turistico, ma in realtà il disagio è molto precedente. L’accusa da parte delle rappresentanze di questi particolari creativi è simile da molti anni e riguarda il regolamento comunale, che secondo i circa 300 artisti di strada di Firenze è altamente “escludente”.  Insomma mentre di fatto la revisione del Regolamento invocato dagli artisti verrebbe realizzato in modo perlomeno non condiviso, la battaglia si infiamma anche per la possibilità, ventilata dagli uffici, di eliminare la regola che possa avere la concessione solo chi non svolge altra attività. Insomma, chi fa l’artista di strada tale deve essere, artista di strada “puro”, pena la decadenza della concessione se ottenuta mentendo sul punto. Lunedì sarà toccato questo argomento e non solo: verranno ripresentate anche le varie proposte formulate  e presentate all’amministrazione senza per ora ricevere risposta.

Le proposte in sintesi:

“Mantenimento del divieto di partecipare al bando per chi ha un’altra attività lavorativa: chi vuole fare l’artista di strada non professionalmente o part-time ha già la possibilità  delle concessioni temporanee di una settimana al mese. Nell’attuale situazione  pandemica l’ingresso nell’attività di chi ha già una garanzia lavorativa e di reddito  comporterebbe concorrenza ‘sleale’ e un aggravio della nostra attuale situazione ed in  generale non favorirebbe un miglioramento della nostra offerta. 

Siamo contrari a che il bando diventi quadriennale, un periodo temporale così lungo  ridurrebbe il naturale tur-over di concessionari, bloccherebbe per anni l’ingresso di  nuove leve e se qualcuno come ad ogni Bando succede che per varie ragioni rimane  escluso dal bando, sarebbe praticamente espulso per sempre da questa attività. Come  vedete siamo tutt’altro che corporativi. 

Abbiamo richiesto che vengano modificati i criteri di formazione delle graduatori introdotti nell’ultimo Bando, vogliamo che si ritorni a criteri più oggettivi  nell’assegnazione dei punteggi e che il possesso di titoli non sia un’autocertificazione  (che non viene controllata), ma si ritorni alla presentazione di copie autenticate. In  generale vogliamo che i fattori per che attribuisco i punteggi che determinano le  postazioni ritornino all’oggettività che la normativa ha avuto da fine anni ’80 fino al  2018. 

Abbiamo chiesto e lo riteniamo fondamentale per una migliore qualificazione della  nostra attività il passaggio della competenza “Arte di Strada” dall’Assessorato allo  Sviluppo Economico all’Assessorato alla Cultura”. 

Sul punto si sono mobilitati vari consiglieri comunali, da Antonella Bundu di Spc a Roberto De Blasi del M5S ad Alessandro Draghi FdI, che hanno presentato emendamenti, question time e ordini del giorno a sostegno delle richieste poste dagli artisti di strada. La nota è sottoscritta da Marco Ramazzotti,  Associazione Pittori Ambulanti Firenze; Ramin Saravi, Associazione Italiana Artisti di strada; Tommaso Brogini, Coordinamento Madonnari Firenze, e, per il Coordinamento Nazionale Claudio Sgobino. 

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