Parigi ripiomba nel terrore. Nella notte sette attacchi coordinati hanno provocato almeno 128 morti, ed è solo una stima parziale: 250 i feriti, 99 dei quali in “urgenza assoluta”. Chiara la matrice del terrorismo islamista che, questa volta, ha colpito vari luoghi di svago, compreso l’esterno dello Stade de France dove era in corso un’amichevole tra le nazionali di Francia e Germania alla presenza del presidente François Hollande. Ad agire è stato un gruppo di terroristi dell’Is, che ha già rivendicato l’attentato definendolo l’“11 settembre francese”. In tutto sarebbero morti 8 terroristi, sei di loro si sono fatti saltare in aria con le cinture esplosive che avevano legate in vita. Non è escluso, però, che qualche membro dell’organizzazione sia ancora in fuga, come sottolineato dallo stesso procuratore della Repubblica di Parigi, François Molins.
L’episodio più grave al Bataclan, sala per concerti nell’XI arrondissement, non lontano dalla sede di Charlie Hebdo, dove i terroristi hanno fatto irruzione durante il concerto di una rock band californiana, sequestrando e uccidendo 118 persone prima del blitz delle forze di sicurezza.
Colpi di kalashnikov in un ristorante e in un bar del X arrondissement. Granate attorno allo Stade de France, alla periferia della capitale francese. Spari a Beaumarchais e in altre due strade. In azione anche due attentatori suicidi. Fonti di polizia parlano di almeno 40 morti in aggiunta a quelli del Bataclan. Ma sono cifre ancora da accertare. Degli otto attentatori, sei si sono fatti esplodere. Un’offensiva terroristica che colpisce al cuore della Francia, la seconda in meno di un anno dopo l’assalto a Charlie Hebdo del gennaio scorso, di fronte alla quale il presidente François Hollande ha annunciato lo stato d’emergenza e il ripristino dei controlli alle frontiere, oltre alla mobilitazione di 1.500 militari a Parigi.
Testimoni che si trovavano al Bataclan di Parigi hanno raccontato in lacrime che i terroristi gridavano “Allah u Akbar”, “Allah è grande”. E militanti dello Stato islamico hanno immediatamente celebrato su Twitter con l’hashtag in arabo “Parigi in fiamme”. Le indagini sono state subito prese in carico dall’antiterrorismo.
La polizia subito dopo gli attentati ha invitato la gente a tornare a casa. Su Twitter è stato lanciato l’hashtag #PorteOuverte (Porte aperte) da quanti sono disponibili a proteggere le persone che si trovavano in strada e avevano bisogno di aiuto. Spenta per lutto la torre Eiffel.
Tra i feriti, gli unici italiani accertati sono al momento due persone originarie di Senigallia. Non sono gravi, e le loro condizioni non destano preoccupazioni.